L’idea di rendere le isole minori Covid-free “e’ assolutamente condivisibile. Ci fa piacere che si stia accelerando su questo fronte, anche perche’ altrimenti si rischia di far sparire i turisti stranieri che proprio per questo motivo vanno in Grecia. Invece le isole Covid-free rappresenterebbero uno stimolo in piu’ per recarsi in Italia, sarebbero la vetrina della situazione sanitaria. Averle sara’ un elemento di attrazione di tutto il Paese, alla pari delle isole greche che in questo senso sono state lungimiranti”. Lo ha detto Gerardo Santomauro, sindaco di Ventotene, intervistato dall’agenzia Dire a proposito delle Isole minori Covid-free, idea avallata oggi anche dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
“Inoltre – ha detto ancora il primo cittadino della piccola isola laziale – sarebbe un risultato molto importante che si puo’ ottenere con uno sforzo ridotto, perche’ i cittadini delle isole minori non sono cosi’ tanti”. A proposito della vaccinazione prioritaria per gli abitanti, gia’ richiesta da alcuni sindaci isolani e messa in pratica dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, Santomauro ha spiegato che ancora “non abbiamo parlato con il presidente Zingaretti, ma segnali incoraggianti sono arrivati da altri componenti della Giunta, come l’assessora al Turismo, Valentina Corrado, nel corso di una riunione sulla programmazione della stagione balneare. L’assessora ha tenuto molto in considerazione le isole minori e sia io che il sindaco di Ponza siamo molto grati per questo. Corrado ci ha anche preannunciato un incontro con Zingaretti e sono convinto che il presidente non manchera’ di far arrivare presto il suo apporto proprio sui temi della sicurezza e della specificita’ delle isole. Certamente- ha detto ancora- lo fara’ in coordinamento con l’assessore D’Amato, ma mi sembra che dalla Regione ci sia attenzione”.
Al momento, sul fronte vaccini i dati dell’isola di Ventotene “rispecchiano l’andamento nazionale, e’ stato vaccinato circa un quinto della popolazione”, ha precisato il sindaco.
Sindaco Ponza: isola ‘free’? Pronti già da tempo, ma mancano vaccini. “Se allenteranno ‘briglie’ impreparati per turisti, sarebbe guaio”. “Noi stiamo soltanto aspettando i vaccini, tutto quello che c’è stato chiesto di fare dal commissario straordinario Figliuolo lo abbiamo fatto: abbiamo il presidio sanitario, abbiamo i medici di famiglia, abbiamo i dentisti, abbiamo anche i volontari della Protezione civile che ci danno una mano. Ci mancano soltanto i vaccini, speriamo che la Regione Lazio si dia una mossa. Per il resto abbiamo tutte le caratteristiche per poter fare una vaccinazione di massa, anche perché abbiamo già fatto un’esperienza del genere ed è andato tutto bene, nel migliore dei modi”. Così Francesco Ferraiuolo, sindaco di Ponza, intervistato dall’agenzia Dire in merito alle isole minori Covid-free, idea avallata oggi anche dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. “Ci hanno dato tutta una serie di indicazioni per procedere in loco con una vaccinazione di massa- spiega Ferraiuolo- ma su questo versante noi già ci eravamo attivati: i nostri concittadini non devono recarsi in terraferma presso i punti dedicati alle vaccinazioni, possono riceverle direttamente qui sull’isola. Abbiamo infatti già vaccinato 240 persone, tra sanitari, tutti gli over 80 (che hanno ricevuto dosi Pfizer trasportate con un elicottero della finanza), insegnanti, forze dell’ordine e protezione civile”.
La ‘prima’ vaccinazione, prosegue il sindaco di Ponza, si è “chiusa il 2 marzo e in quella occasione già avevamo chiesto di fare una vaccinazione di massa, in modo tale da raggiungere l’immunità prima dell’avvento della stagione turistica. I vertici delle Asl avevano dato la loro adesione e da quel momento noi in realtà siamo pronti, avendo già fatto l’esperienza delle vaccinazioni in loco”. Ora, dunque, resta da vaccinare il resto della popolazione di Ponza: “Parliamo di circa 1.500-2mila persone e siamo pronti. Ma mancano le dosi. Sappiamo che è un problema nazionale ma ci auguriamo che al più presto i vaccini arrivino. Per fortuna ora è intervenuto anche il commissario straordinario Figluolo, che rinforza la nostra richiesta. Mi fa piacere che la situazione sia stata ‘sbloccata’ dal governo, quindi a livello nazionale, perché non era giusto che le piccole isole venissero lasciate alle decisioni delle singole Regioni, per cui magari ci sarebbe stata una Regione più sensibile alla vaccinazione e un’altra meno, che sarebbe quindi rimasta fuori. In questo modo invece è tutto più uniforme per tutti quanti. Questa operazione da parte dello Stato è molto positiva”.
Il governo intanto lavora per concretizzare questa ipotesi da fine aprile, questo anche in vista dell’estate per salvaguardare la stagione turistica. “Certo, arrivando ad un’immunità di massa creiamo le condizioni di sicurezza per i turisti che vengono da noi- commenta alla Dire il sindaco Ferraiuolo- Per loro è senz’altro un incentivo, perché sanno di andare in un posto ‘Covid-free’ e lo fanno più volentieri. Chiaramente tutto questo dovrà poi essere supportato dalle decisioni regionali, perché chi viene sulla nostra isola dovrà anche dimostrare di aver fatto la vaccinazione oppure un tampone rapido, almeno 48 ore prima, che abbia dato un esito negativo. In questo modo offriamo delle condizioni reciproche di sicurezza: sono tranquilli i turisti ma lo sono anche i nostri cittadini. Ponza ha circa 3.400 abitanti e d’estate, con i turisti, si arriva anche a 20mila persone. Parliamo di grandi flussi, che quindi devono essere in qualche modo controllati”.
Ma l’appello del sindaco è chiaro: “Dateci subito i vaccini – dice- Il 25 aprile saremo ancora all’interno di restrizioni, la prima data ‘utile’ è il ponte del primo maggio. E se per quella data dovessero allentare le ‘briglie’, i turisti che magari hanno deciso di venire a Ponza ci troverebbero ‘impreparati’, non ancora tutti immunizzati, quindi sarebbe un guaio. Per questo ci servono subito i vaccini e noi stiamo premendo affinché questa operazione si faccia il prima possibile, ho già scritto al Prefetto e al direttore generale dell’asl di Latina”, conclude Ferraiuolo.