La decisione presa dal Governo con il Decreto Sostegni di interrompere dal 30 giugno il blocco dei licenziamenti è un danno ai lavoratori dell’industria e all’interesse generale del Paese. Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil spiegando che l’emergenza pandemica persiste ed ha un forte impatto sui metalmeccanici, ma stando al provvedimento del Consiglio dei Ministri dal 1° luglio le imprese potrebbero tornare ad aprire procedure di licenziamento come nella situazione pre-pandemia.
La Fiom chiede una modifica sostanziale del provvedimento garantendo alle lavoratrici ed ai lavoratori il pieno utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili, impedendo per questa strada i licenziamenti e garantendo continuità agli attuali occupati. La Fiom – prosegue la segretaria della Fiom Cgil – ritiene inoltre che al contempo siano rivisti gli ammortizzatori e gli strumenti necessari ad una transizione non traumatica sul piano sociale della trasformazione industriale, ambientalmente compatibile e digitale, attraverso un investimento sul contratto di solidarietà difensivo ed espansivo, ed il fondo nuove competenze. E’ necessario intervenire con adeguate misure normative ed economiche: aumentare l’indennità di cassa e favorire la rimodulazione e la riduzione dell’orario di lavoro. Infine, promuovere la staffetta generazionale rivolta all’occupazione giovanile.
Lo Stato ha ritenuto i lavoratori dell’industria, dall’inizio della pandemia, fondamentali ed essenziali per l’intero Paese. Siamo costretti a constatare che i provvedimenti presi nel Decreto Sostegni penalizzano i metalmeccanici ed è fino ad oggi mancato il confronto sul merito. Chiediamo al Governo, ed in particolare ai Ministeri competenti, di aprire il confronto sulle scelte di politica industriale e occupazionale nell’industria.
Per la Fiom le risorse, a partire da quelle del Recovery Fund, potranno innovare la nostra industria se valorizzeranno il lavoro, pertanto riteniamo fondamentale che i piani industriali siano realizzati insieme a piani occupazionali condivisi con le lavoratrici ed i lavoratori.
I sindacati dei metalmeccanici, Fiom Fim e Uilm, – conclude Re David – hanno chiesto nei giorni scorsi un incontro ai Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per affrontare le crisi dall’elettrodomestico all’automotive, dalla siderurgia all’aerospazio: settori strategici per l’Italia in cui sono a rischio migliaia di posti di lavoro. E’ pertanto indispensabile un tavolo in cui le nostre proposte siano oggetto di un confronto vero con il Governo”.