Anche se è partito il piano vaccinale, resta immutato l’obbligo di indossare dispositivi di sicurezza individuale che, ad oggi, sono sicuramente lo strumento più immediato e alla portata di tutti, per contrastare il diffondersi dei contagi.
Sulla base dell’importanza dell’utilizzo dei DPI, delle loro certificazioni e dei loro utilizzi, Fil.Va, storica azienda varesina con più di 40 anni d’esperienza nella produzione di monofili sintetici, ha creato ARIA+ Classe 2001 FFP2 Covid19, la mascherina pensata appositamente per proteggere da Covid 19.
Questa semimaschera filtrante, infatti, è un DPI realizzata in Italia che rispetta le recenti norme Europee Anti SARS coV-2 (UNI EN 149:2001+A1:2009 modificata con PPE-R/02.075 Version 2[1]) e ha quindi tutte le specifiche necessarie per proteggere dal virus.
“L’esigenza primaria per la realizzazione di ARIA+ 2001 FFP2 Covid 19 è stata quella di garantire una reale protezione dal virus e contemporaneamente permettere una portabilità superiore rispetto ai dispositivi in commercio. Per noi garantire la massima sicurezza a chi indossa i nostri dispositivi, conformi a tutte le norme europee, non è solo un dovere professionale ma anche un impegno costante. Abbiamo infatti fortemente voluto che tutto l’iter di produzione e omologazione fosse di matrice Italiana ed Europea, questo per garantire la massima serietà nel perseguire la qualità del prodotto. La produzione di ARIA+ Classe 2001 è infatti integrata verticalmente. Questo significa che il prodotto filtrante TNT fondamentale (meltblown) è prodotto internamente al gruppo. La qualità di questo TNT è la base per avere una semimaschera efficiente nella filtrazione.” – spiega il Dott.Natale Farè,Procuratore di Fil.Va
La nuova mascherina ARIA+ 2001 FFP2 Covid 19 e dispositivi di sicurezza: a cosa prestare attenzione? ARIA+ 2001 FFP2 Covid19,totalmente Made in Italy e frutto del lavoro di ricerca e sviluppo di Fil.Va, è realizzata con 5 strati di tessuto non tessuto (TNT), super protettivo e iper traspirante, ed è finalizzata con una saldatura a ultrasuoni che evita la creazione di cuciture che potrebbero irritare il viso.
Fil.Va, grazie al know how acquisito negli anni, alla continua formazione dei tecnici specializzati e al costante investimento in macchinari innovativi, è in grado di realizzare, internamente, ogni singolo componente delle 50mila mascherine prodotte ogni giorno: dal polimero, all’estrusione, alla realizzazione del tessuto non tessuto, al confezionamento della singola bustina contenente la mascherina.
“Abbiamo deciso di proporre sul mercato un DPI la cui finalità fosse chiara dal nome stesso, ovvero proteggere dal virus per non creare sovrapposizioni con gli altri DPI come purtroppo sta succedendo. Questo punto è fondamentale perché è importante sottolineare la differenza tra prodotti DPI professionali e DPI COVID19. Questi ultimi possono essere venduti solo per fronteggiare la pandemia e non per scopi differenti. – racconta il dott.Natale Farè – “Questa dichiarazione è importante perché molti prodotti importati KN95 (dicitura cinese) e N95 (dicitura statunitense), che per intrinseca costruzione e forma non possono superare i test DPI Europei, stanno invece ottenendo certificazioni border line. Il rischio reale è che tali DPI, ottenuta la certificazione, potranno essere tranquillamente venduti ad operatori che nello svolgimento delle loro attività incontreranno azzardo chimico, mettendo quindi a rischio la loro salute.
Quando abbiamo iniziato a produrre le mascherine ci siamo attrezzati per fare tutti i procedimenti in modo corretto e conforme alla normative. Siamo testimoni della fatica e delle difficoltà nel raggiungere gli standard richiesti dalle normative CE, partendo praticamente da zero. Abbiamo realizzato importanti investimenti in macchinari, personale, ricerca e sviluppo, e ci siamo avvalsi anche della collaborazione e consulenza di laboratori italiani. Tutto questo ha permesso di creare dal nulla una serie di nuove competenze che fanno e faranno parte del nostro territorio. Questo vale per Fil.Va ma anche per altri produttori italiani che hanno voluto iniziare questa attività che ha ricadute positive sul territorio in cui operano. Il processo è stato ed è impegnativo sia in termini di risorse che di tempo ma è imprescindibile per garantire la salute delle persone. Difendiamo il made in Italy comprando DPI italiani sicuri per noi e per chi ci sta accanto”.
[1] Specifica i requisiti minimi per le semimaschere filtranti antipolvere utilizzate come dispositivi di protezione delle vie respiratorie, modificata dal regolamento del Parlamento Europeo 2016/425 (Anti SARS-coV-2).
Nota stampa Fil.Va.