Fabrizio Corona ci riprova: ieri mattina si è colpito alle vene con una biro. Così fa sapere l’avvocato Cristina Morrone, collaboratrice di Ivano Chiesa. Il legale ieri mattina si è recato presso l’ospedale Niguarda di Milano, dove Fabrizio è ricoverato nel reparto di psichiatria e dove avrebbe compiuto un nuovo gesto di autolesionismo.
Una nota nel comunicato recita: “L’avvocato Morrone ha trovato Fabrizio Corona in condizioni psicofisiche debilitate e preoccupanti, decisamente peggiori ai giorni scorsi. La situazione verrĂ ovviamente monitorata, ma non possiamo nascondere la nostra angoscia”.
Intanto Corona, dal giorno del ricovero ha cominciato lo sciopero della fame e della sete dopo aver chiesto di parlare con Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di sorveglianza: “Non lo piegheranno, se lui ritiene di aver subìto un’ingiustizia è capace di lasciarsi morire”, ha confessato l’avvocato Chiesa.
Intanto la mamma, Gabriella Previtera, teme per la vita di suo figlio e commenta:
“Lo stanno rimettendo in carcere in un momento di aggravamento della sua patologia. La malattia mentale non è sintomatica, colpisce anche l’anima. Mio figlio soffre di disturbo narcisistico borderline con sindrome depressiva maggiore che lo porta a dei comportamenti che fanno in modo che lui possa essere punito, lui la ricerca proprio la punizione, sono anni che lo dico. Non blocchiamo questo meccanismo, i giudici è come se lo facessero apposta: appena lui fa delle cose eclatanti sono pronti a rimetterlo dentro. Ma a cosa serve? I giudici che hanno studiato diritto non possono sostituirsi a psichiatri e psicologi, che hanno confermato la gravitĂ della malattia di mio figlio. Lui ci stava riuscendo ma purtroppo abbiamo avuto un periodo familiare tremendo che non sto qui a raccontare e abbiamo a che fare con delle persone che fanno di tutto per creare dei problemi a Fabrizio. Fabrizio dovrebbe stare sereno ma non può stare sereno perchĂ© ha un problema grave nella sua famiglia”.
Una volta che Corona sarĂ dimesso dall’ospedale, sarĂ trasferito a Opera, un carcere piĂą rigido rispetto a quello di Bollate, per questo motivo la madre, Gabriella, è ancor piĂą preoccupata per la possibilitĂ che Fabrizio compia un gesto estremo:
“Alla luce di questa esperienza, dico che mio figlio ha ragione su tutto. Lo vogliono mandare a Opera, che è un carcere di massima sicurezza, non a Bollate che al limite è piĂą leggero, dove un malato mentale può stare un attimino meglio. Ditemi se questo non è un atteggiamento punitivo, se non è un accanimento, non lo accetterò mai, piuttosto devono passare sul mio cadavere. Prendete me, perchĂ© se Fabrizio è malato forse è colpa mia che gli ho trasmesso la malattia. Lasciatelo in pace, ha sofferto come un cane, è indispensabile che si curi e che stia bene per curare anche suo figlio“.
Uno sfogo pieno di lacrime in cui la signora Previtera, racconta anche del suo passato e della depressione che l’ha colpita da ragazza:
“Io non sono nessuno, sono solo una mamma. Anche io da ragazza ho avuto quel tipo di depressione definita maggiore, sono stata in analisi per anni e sono guarita. Nella mia famiglia c’è una storia ereditaria di depressione maggiore. Mio figlio se va in carcere muore perchĂ© prima o poi le persone che hanno questa malattia si uccidono. Adesso si è tagliato quasi vicino all’arteria radiale, un domani se si mette un lenzuolo attorno al collo in due secondi ci resta secco. Non posso permettere che lo uccidano”.