Quello di oggi è stato un incontro che ha messo in evidenza in maniera oggettiva e trasparente le sfide difficili che il comparto automotive ha di fronte: volumi in calo, cambiamenti su connessione, guida autonoma, motorizzazioni, covid e difficoltà negli approvvigionamenti di componenti elettronici a livello globale. La produzione dei veicoli leggeri nel mondo ha avuto una flessione del 22% nel 2020 e si prevede una ripresa di quei volumi tra il 2023 e 2024. La Marelli – ha spiegato il Segretario Nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano in una nota – sta puntando su investimenti nei settori più innovativi a partire da quello relativo all’elettronica, dai motori elettrici e ibridi, guida autonoma, alla connettività e questo è positivo perché è necessario far fronte al calo nei settori collegati al powertrain tradizionale, benzina e diesel. Ci hanno confermato la stessa quantità di investimenti operata nel 2020, su tutti gli stabilimenti italiani, in tutti i settori.
Come FIM-CISL – ribadisce Ferdinando Uliano in una nota – abbiamo chiesto di governare il cambiamento insieme con un confronto costante, questo per evitare che ad esempio il cambio delle motorizzazioni abbia un impatto negativo su stabilimenti e occupazione. L’azienda ha dato la sua totale disponibilità e questo è un aspetto molto importante. Sicuramente serviranno anche interventi formativi per rafforzare le competenze professionali dei lavoratori sulle nuove produzioni.
Marelli è tra i maggiori fornitori del settore automotive, è al 14 esimo posto, con oltre 170 sedi al mondo e 60.000 dipendenti. Le due realtà di Magneti Marelli e di Calsonic Kansei sono sempre più integrate e questo ha consentito di reggere anche la forte situazione di difficoltà generata dal covid-19. In Italia l’occupazione è di circa 8.200 (-2,3% rispetto ad 1 anno fa).
Negli stabilimenti italiani abbiamo la presenza di cassa integrazione per il calo delle vendite del settore automotive riscontrato a livello europeo e in alcune situazioni per effetto della difficoltà di reperimento del materiale elettronico a livello mondiale. Per Il 2021 per il mercato italiano ed europeo è previso un recupero tra il 12%-20% e questo fa prevedere, anche per il lancio di nuovi prodotti, una situazione di recupero sui volumi complessivi, sulle saturazioni degli impianti e sulle ore lavorate. La nascita di Stellantis viene vista dai vertici aziendali come una opportunità di ulteriore crescita vista l’attività che Marelli già faceva con FCA e PSA.
Abbiamo inoltre ribadito l’importanza di verificare insieme la possibilità di inserimento stabile nell’organico dei lavoratori in somministrazione che oggi operano in Marelli.