“Gli accordi firmati ieri, propedeutici al rinnovo del contratto collettivo nazionale della Mobilità/Attività ferroviarie, siano di stimolo per fare analoghi passi avanti nel trasporto pubblico locale”. Lo dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna, spiegando che: “Come il ccnl Maf, anche quello degli Autoferrotranvieri-Internavigatori è scaduto il 31 dicembre 2017 ed è grave che il tavolo per il suo rinnovo sia completamente fermo per palese responsabilità delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav.
“È anche per questo – continuano i sindacati – che abbiamo dovuto indire per il prossimo 26 marzo uno sciopero di 24 ore, vista l’inaccettabile inerzia delle parti datoriali Asstra, Agens e Anav. Il tpl è un settore che occupa più di 100mila lavoratrici e lavoratori, che non si sono mai fermati durante la pandemia, nemmeno nei mesi più duri del lockdown, e hanno sempre garantito il diritto alla mobilità delle persone. Il rinnovo contrattuale, quindi, è più che mai un loro diritto”.
Aggiungono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna: “Oltre a questo confidiamo che il lavoro che la Commissione di studio istituita dalla ministra De Micheli con il decreto ministeriale 2/2021, proceda rapidamente con l’obiettivo di sanare tutte le criticità che rendono questo settore fragile, come ad esempio l’eccessiva frammentazione delle aziende. Solo in Italia sono oltre un migliaio, mentre in altri Paesi ci sono player di livello nazionale che riescono a offrire un servizio di qualità più elevata. Altra emergenza da affrontare rapidamente è quella delle aggressioni ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali sono troppo spesso lasciati soli a fronteggiare la rabbia dei passeggeri, che non è mai giustificabile quando sfocia in violenza”.