Domani il Consiglio di sorveglianza Socio-istituzionale della Regione Veneto e dei parlamentari locali si pronuncerà per “convincere” Banca intesa e/o UniCredit al prestito per Acc, garantito da SACE per 15 milioni di euro, e ribandendo la bontà del progetto del polo italiano dei compressori che permette di rioccupare i 700 lavoratori di Acc di Mel (BL) e ex Embraco di Riva di Chieri (To). L’intervento delle banche è necessario per il coinvolgimento di soggetti privati che hanno dato disponibilità al Commissario di ACC Maurizio Castro a sostenere ItalComp. Lo ha dichiarato in una nota il Segretario Nazionale Fim Cisl, Massimiliano Nobis.
Le Banche oltre che dall’autorizzazione di Sace, possono trovare garanzia soprattutto dal volume degli ordini da evadere di Acc che ammonta ad un valore di oltre 2,5 milioni. I tempi per dare concretezza al progetto Italcomp sono strettissimi. Oggi il tribunale di Torino si è pronunciato sul licenziamento dal prossimo luglio dei 397 dipendenti ex Embraco. Se non arriva liquidità, Acc non avrà le risorse per pagare i fornitori.
Come Fim Cisl ribadiamo che il recupero e rilancio industriale–occupazionale di Acc Embraco è un esempio concreto di politiche attive per 700 lavoratori e rappresenta un vaccino contro il virus della sfiducia che comincia a crescere nel Paese sul recupero economico post pandemia.
1 commento
Il governo deve dare una accelerata per questa crisi che incombe sull Embraco di Chieri… Dopo che avevano promesso la costruzione di pannelli solari e andato tutto in fumo…. Perché?? Sveglia Governo!!!