Quali libri leggere in questi primi mesi dell’anno per essere aggiornati su dove sta andando il mondo del lavoro, per avere nuovi stimoli e conoscere le riflessioni emerse a seguito dell’emergenza Covid-19? Se ve lo state chiedendo e magari tra i vostri buoni propositi del 2021 c’è (ancora) quello di leggere dei testi che vi possano aprire la mente o far pensare al vostro percorso professionale, ecco che noi di KongNews ve ne consigliamo cinque.
I libri che vedrete, inseriti in un ordine non d’importanza, ma puramente indicativo, sono usciti nel 2020, qualcuno da pochissimo, qualcuno deve ancora essere pubblicato e qualcun altro lo è stato una manciata di anni fa ma è pur sempre valido. Pronti a immergervi nella lettura? Iniziamo.
Generalisti di David Epstein. Specializzarsi in un settore, perseguire sempre lo stesso percorso o piuttosto tenersi più porte aperte e considerare che non esistono strade lineari ma si possa anche inciampare, cambiare direzione? Propende per la risposta alla seconda domanda il libro scritto da David Epstein e pubblicato da Luiss University Press. Epstein, giornalista e investigativo di ProPubblica, nelle sue quasi 300 pagine fa capire come non bisogna per forza specializzarsi fin da subito ma che tentativi ed errori possono portare ad arrivare dove si voleva.
Lo fa raccontando storie di musicisti, atleti, scienziati, imprenditori, per i quali la parola d’ordine, anzi le parole d’ordine, sono flessibilità, conoscenza allargata, trasversalità. Si scopre per esempio che Roger Federer scoprì il tennis dopo essersi cimentato in tanti altri sport. Così come Van Gogh riuscì a trovare il suo stile rivoluzionario solo negli ultimi anni della sua vita, e dopo essere stato giudicato mediocre da vari esperti.
In un mondo che il Covid-19 ha fortemente stravolto, l’idea di un percorso lineare, perseguito magari fin da giovani e con determinate scelte dal punto di vista formativo, vale tanto quanto. Anzi, secondo l’autore, a volte può essere un limite, mentre momenti di crisi, di improvvisazione, di strade sbagliate possono portare a essere “generalisti” ma anche a trasformare davvero la propria vita.
Per chi a volte si chiede se abbia fatto la scelta giusta e per chi continua a tenere le antenne drizzate anche su cose che “non hanno a che fare con il suo mondo”.
L’algoritmo di LinkedIn di Gaetano Romeo. Il social network professionale per eccellenza in che direzione sta andando e soprattutto lo state usando davvero bene? Vi limitate solo a mettere like, a condividere post altrui e a cercare occasioni di lavoro o, piuttosto, interagite scrivendo commenti a post che vi interessano e seguite hashtag interessanti? E ancora: postate contenuti validi o vi limitate a raccontare le vostre esperienze professionali scadendo dell’autoreferenzialità?
Se tutte queste domande hanno stuzzicato la vostra curiosità e vi hanno fatto dire “Sì, lo faccio ma…” o “Non lo faccio”, questo manuale pubblicato da Maggioli editore e scritto da Gaetano Romeo, growth manager, startup mentor ed advisor di aziende, vi aiuterà a capire come gestire la vostra presenza sul social al meglio.
Le indicazioni però esulano dal solito contesto del social media marketing e puntano molto sull’algoritmo di LinkedIn, su case study e tante prove fatte in prima persona dall’autore. Consigli utili per creare dei contenuti efficaci, tenendo in considerazione anche la SEO (ossia le tecniche per farsi trovare dentro e fuori LinkedIn, in questo caso), ma anche per capire come creare davvero delle relazioni.
Per chi vuole imparare a usare bene LinkedIn e chi lo usa già, ma senza “molto successo”.
Gli obsoleti di Jacopo Franchi. Il sottotitolo di questo libro, uscito il 4 febbraio e pubblicato da Agenzia X edizioni, è “Il lavoro impossibile dei moderatori di contenuti” e sì, restiamo ancora nel mondo dei social media, ma lo affrontiamo da un punto di vista inedito, forse ancora più interessante alla luce di tutti i dibattiti, più o meno costruttivi, che ci sono sui social relativamente al Covid-19 e non solo.
Jacopo Franchi, social media manager e ideatore del blog “Umanesimo digitale” punta l’obiettivo sulla figura del moderatore dei contenuti ossia di chi ha il compito di rimuovere articoli, post, messaggi, foto, video segnalati come pericolosi dagli utenti delle piattaforme digitali. E lo fa analizzando oltre 250 tra articoli, inchieste, testimonianze e ricerche accademiche per ricostruire come viene svolto questo lavoro di “sorveglianza” e censura che ha un impatto politico e culturale. Perché il titolo è obsoleti? Forse vi starete chiedendo.
Perché è un lavoratore apparentemente privo di competenze tecniche, di chi non farebbe altro che compiere gesti semplici e ripetitivi che apparentemente potrebbero essere assegnati all’intelligenza artificiale. Ma di fatto non è così perché è un lavoro che richiede la presenza costante e attiva del cervello umano
Per chi vuole approfondire il mondo dei social, ma anche dei dibattiti di questi mesi da un punto di vista diverso e capire cosa c’è dietro alcune scelte e soprattutto determinate figure professionali.
Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori. Due confessioni in merito a questo testo: dell’autore, ideatore del blog di crescita personale Efficacemente, c’è un libro più recente che si intitola “Come smettere di procrastinare”, ma vi consigliamo un altro, del 2018, “Riconquista il tuo tempo”, edito da Rizzoli, perché a nostro avviso può essere più adatto. Per cosa?
Per ritrovare il proprio work-lifa balance, per capire come gestire al meglio le priorità e continuare a nutrire il proprio io, fisicamente ma anche mentalmente. La seconda confessione è che chi vi scrive non l’ha letto ma ascoltato come audiolibro.
Gli spunti, a prescindere dal fatto che il testo sia letto o ascoltato, sono tantissimi: dal creare una routine per far sì che si possa sfruttare al meglio l’inizio della giornata a come vincere le distrazioni ed evitare di essere catturati continuamente dai social. Dalla decision fatigue (la fatica di decidere) che dovremmo evitare al mattino a come non farsi catturare dalla “rimandite” è un libro che può aiutare a crescere, non solo lavorativamente.
Per chi vuole riflettere sul proprio modo di gestire il lavoro ma anche la propria vita. E pure per chi sa già che certe cose non vanno e ha solo bisogno di qualche stimolo per cambiarle.
Gamestorming di D. Gray, S. Brown, J. Macanufo. Questo libro non è nuovo, ma lo è il fatto che un editore come Flacowski ne pubblichi la versione tradotta da A. Mancini, T. Vignolini, E. Formica e lo faccia giusto adesso, alla luce dei vari lockdown e dei cambiamenti che il mondo del lavoro sta vivendo.
Come può intuire chi mastica l’inglese, la tempesta dei giochi da fare un’azienda può essere sempre più utile per CEO, manager, ma anche dipendenti che organizzano riunioni senza nulla di fatto o si trovano a partecipare.
Così come può essere un’occasione per coinvolgere i clienti modo alternativo e per far sì, qualunque riunione sia e da qualunque posto avvenga (dal vivo o da remoto), di sprecare meno tempo, evitando il senso di frustrazione o il fatto che la gente si controlli le e-mail anziché partecipare.
Nel libro ci sono più di 80 giochi che permettono di abbattere le barriere, comunicare al meglio, generare nuove idee, strategie ecc… Il libro è in crowdblishing: ossia si può prenotare ancor prima che realmente sia stato redatto, si partecipa alla scelta della copertina per poi riceverlo a casa solo una volta che l’obiettivo è stato raggiunto (tranquilli: è già successo).
Per chi si occupa di risorse umane, ma ha anche una startup, ma in generale per chiunque si trovi a lavorare con altre persone e vuole far sì che i momenti d’incontro non solo siano realmente produttivi, ma anche divertenti e stimolanti.