Monica Spinazzola oggi è assistente virtuale, ma ha alle spalle quattro anni nell’ambito retail di una multinazionale, per la quale curava il customer care, occupandosi della gestione operativa e logistica delle principali attività. Dopo qualche anno, però, aveva capito che quella non sarebbe stata la sua strada e aveva deciso di licenziarsi e mettersi in gioco per costruire, attraverso un nuovo lavoro, la vita che realmente desiderava. Nel 2015, infatti, grazie a un articolo di giornale scopre la professione di assistente virtuale, ancora poco conosciuta in Italia.
“Tutto è nato nel mese di settembre 2015, giorno in cui il mio fidanzato mi ha girato il link di un articolo, che mi ha aperto le porte di questo mondo, e che parlava di una donna che svolgeva una professione molto interessante che le permetteva di lavorare da ovunque lei volesse. Quella è stata la prima volta che ho sentito parlare di un’assistente virtuale e dopo quasi 5 anni eccomi qui, con la mia attività.” spiega Monica Spinazzola a chi le chiede come ha scoperto la professione di assistente virtuale.
Cosa fa un’assistente virtuale
La professione di assistente virtuale arriva in Italia pochi anni fa, ma ancora oggi se ne sente parlare poco.
“In linea di massima, chi fa questo mestiere supporta da remoto freelance, organizzazioni, liberi professionisti e imprenditori nello svolgimento delle attività quotidiane più funzionali alla loro crescita” racconta Monica Spinazzola.
Nel lavoro di assistente virtuale sono nascoste diverse specializzazioni e Monica ha deciso di puntare sul supporto operativo: ad esempio, programma le attività social, gestisce la newsletter e i blog, crea e studia archivi di dati e contenuti visuali per possibili clienti o partner, ma i suoi servizi sono flessibili e personalizzabili a seconda delle esigenze della singola persona.
“So quanto possa essere difficile, frustrante e stressante gestire ogni minimo aspetto del proprio business. Soprattutto quando è qualcosa a cui teniamo molto e a cui vorremmo dedicarci di più o meglio” spiega Monica che con la sua attività si propone di svolgere alcune delle attività che sottraggono tempo al vero cuore del proprio business. Delegando a un’assistente virtuale il supporto tecnico e operativo, l’imprenditore o i freelance che si rivolgono a chi svolge questa professione possono focalizzarsi su ciò che conta veramente.
Gli scenari futuri di questa nuova professione
Quella dell’assistente virtuale è una professione che soprattutto negli ultimi anni sta subendo una crescita esponenziale: sempre più persone, infatti, si stanno affacciando a questo lavoro come spesso capita per tutte le nuove professioni digitali. Se da un lato la facilità con la quale ci si può avvicinare a questo mondo permette di reinventarsi e di poterlo fare senza dover superare elevate barriere all’ingresso, dall’altra si corre il rischio di costruire livello poco approfondito di conoscenza.
Una delle sfide più grandi da affrontare, infatti, sarà proprio quella della strada verso una specializzazione (a livello di target e mercato) sempre maggiore e sempre più accurata.
“Infine, teniamo presente che le persone e le aziende hanno capito che è sempre più importante salvaguardare la propria salute, la propria persona e il proprio benessere. Sta cambiando il modo di approcciarsi al lavoro, imparando a delegare, per avere più tempo per sé e per ciò realmente conta. E i professionisti chiave di questo cambiamento sono proprio gli assistenti virtuali.” conclude Monica.
Nota stampa Monica Spinazzola.