Roma, 1 febbraio 2021 – “L’indicazione di Elena Patrizia Goitini come nuovo amministratore delegato di Bnl rappresenta, insieme all’uscita del presidente Luigi Abete, un cambiamento importante nella banca. Auspichiamo di continuare anche con la nuova AD un proficuo e costruttivo dialogo, nel solco delle positive relazioni sindacali che caratterizzano l’Azienda e il settore”, così Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca commenta attraverso una nota la nuova governance in Bnl Gruppo Bnp Paribas.
“La nomina di Goitini – spiega Furlan – costituisce un’importante novitĂ nel settore del credito: finalmente una donna alla guida di una grande banca. Si parla spesso di paritĂ di genere, quote rosa e inclusione: la nomina di una donna, dalle comprovate doti manageriali, è un segnale positivo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno per adeguarsi anche sotto questo profilo al resto d’Europa”.Â
Uno studio Uilca, presentato lo scorso luglio, aveva infatti evidenziato come su 330 istituti di credito/gruppi bancari per 660 posizioni di comando ai vertici si trovassero 632 uomini e 28 donne (pari al 4,2%). In particolare, su 57 gruppi bancari censiti dalla Banca d’Italia solo il 10,5% dei presidenti risultava costituito da donne; nessuna donna con la carica di amministratore delegato o direttore generale (Ceo). Allargando il campo dell’indagine alle banche di credito cooperativo, che in Italia al 31 dicembre 2019 erano 259, su 253 vi erano sette donne presidente e dodici Ceo; fra le 20 banche popolari analizzate, su un totale di 40 posizioni, due donne presidente e una donna Ceo.
“Un saluto va inoltre a Luigi Abete, al cui nome per tanti anni Bnl è stata fortemente legata, e un augurio di buon lavoro, come suo successore, è rivolto ad Andrea Munari, che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare in questi anni nella veste di amministratore delegato. Crediamo di grande importanza che Bnl Gruppo Bnp Paribas intensifichi ulteriormente il suo ruolo a sostegno di territori, famiglie e imprese nel panorama del credito italiano e nel Paese, al servizio dello sviluppo e della crescita occupazionale”, conclude Furlan.