“In questi giorni in ogni scuola il dirigente scolastico sta chiamando le organizzazioni sindacali per stabilire quali sono i contingenti minimi per garantire quello che dovrebbe essere il diritto all’istruzione e quindi il servizio all’utenza”: a dirlo in una nota diffusa dall’Associazione nazionale insegnanti e formatori è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Durante una intervista a Teleborsa, commentando la pubblicazione della Nota ministeriale 1275 del 13 gennaio e del testo in Gazzetta Ufficiale, facente seguito all’Accordo Aran-sindacati del 2 dicembre 2020, il sindacalista ha commentato le nuove modalità di garanzia dei servizi pubblici essenziali e le procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero del personale del Comparto Istruzione e Ricerca.
L’intervista
“Dopo due anni, l’accordo che ha portato alla firma del rinnovo delle regole per gli scioperi, in commissione di garanzia, assieme ai Ministeri competenti, con tutte le organizzazioni sindacali, ha visto un grande lavoro della delegazione Anief, che ha cercato comunque di far rispettare gli articoli 39 e 40 della Costituzione”. Perché, ha ricordato Marcello Pacifico, “i padri costituenti hanno voluto garantire la libertà dei lavoratori di poter esprimere le proprie idee, essere informati e consultati su tutto quello che riguarda l’organizzazione del lavoro”. Ricordando che “venivamo dagli anni della dittatura”.
Quindi, “è un accordo epocale”, ha aggiunto il presidente del giovane sindacato ricordando che ora “occorre declinarlo nelle singole scuole”. Pacifico ha aggiunto che “ancora una volta l’Anief ha cercato di tutelare, da una parte, i diritti del lavoratori, dall’altra, è andato a definire i limiti all’esercizio di questi diritti che i lavorati stessi possono esercitare”, ha affermato il leader del sindacato, aggiungendo che la questione è “molto importante” e ci sarà un webinar per tutti i quadri sindacali, i nostri responsabili provinciali e regionali, le RSU, affinché nei prossimi giorni si possano definire queste regole, per la prima volta riuscendo anche ad interloquire con i singoli dirigenti scolastici. Aspetto che fino ad oggi la legislazione ci ha negato, non avendo firmato il contratto”.
Anief in questo momento è impegnata a garantire il diritto a scrivere le norme accessorie nella disponibilità dell’accordo sindacale, che si fa in sede decentrata, inviando dei modelli: l’obiettivo è quello di “garantire il diritto allo sciopero di tutti i colleghi ed il diritto dell’utenza ad usufruire dei diritti essenziali”. E tutto “questo è molto importante: ancora una volta Anief si dimostra nel nuovo anno interprete delle norme del diritto e custode delle stesse”, conclude il suo presidente nazionale.
Le nuove regole
Si ricorda che da qualche giorno vi sono nuove regole sulla proclamazione e gestione dello sciopero nelle scuole. Con la pubblicazione della Nota ministeriale 1275 del 13 gennaio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, facenti seguito all’Accordo Aran-sindacati del 2 dicembre 2020, sono infatti state adottate le nuove modalità di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero del personale del Comparto Istruzione e Ricerca.
L’Accordo – che sostituisce il precedente, che era stato allegato al Contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto Scuola 1998-2001 e pubblicato in G.U., serie generale, n. 109 del 9 giugno 1999 – contiene diverse novità: la stipula di nuovo protocollo di intesa da definirsi entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’Accordo in G.U. (12 gennaio); i tempi e le modalità dell’invito ai lavoratori alla comunicazione delle dichiarazioni di adesione allo sciopero nonché della raccolta delle dichiarazioni medesime; la comunicazione alle famiglie; gli adempimenti successivi allo sciopero che prevedono, tra l’altro, oltre la comunicazione a SIDI dei dati di adesione e il controllo dei limiti individuali stabiliti (in modo analogo al precedente Accordo), l’assicurazione della “erogazione nell’anno scolastico di un monte ore non inferiore al 90% dell’orario complessivo di ciascuna classe”. Va anche vanno segnalata la riduzione da 15 a 10 giorni del preavviso per la proclamazione degli scioperi nel comparto, come l’aumento da 7 a 12 giorni dell’intervallo tra due azioni di sciopero.
I rilievi dell’Anief
L’Anief, che ha partecipato attivamente alla trattativa con l’Aran, ritiene che le norme introdotte risultano importanti, ma, come fatto rilevare dal giovane sindacato con una dichiarazione posta all’interno dello stesso accordo, permangono delle criticità di cui auspica una pronta revisione. A partire dell’esclusione della RSU dal novero delle componenti chiamate alla definizione del protocollo di intesa per la definizione del numero e dei criteri per la costituzione del contingente minimo dei lavoratori in caso di sciopero, in considerazione del ruolo centrale che ha sulla materia in sede di contrattazione d’istituto.
Il sindacato autonomo, infine, reputa eccessiva l’introduzione di una franchigia che impedisca la proclamazione dello sciopero nei primi tre giorni dopo la pausa natalizia e quella pasquale, vista l’introduzione di analogo provvedimento anche nei giorni che vanno dal 1° al 5 settembre. Come reputa fuorviante e controproducente la decisione di indicare all’interno della comunicazione scuola-famiglia sullo sciopero anche i dati sulla rappresentatività nazionale delle sigle proclamanti, nonché le percentuali di adesione agli scioperi in precedenza indetti dalle stesse e quella dei voti ottenuti alle ultime elezioni Rsu, poiché si tratta di elementi privi di rilevanza ai fini dell’adesione dei lavoratori all’iniziativa di protesta.