Un’opportunità, per lavoratori e dirigenti ‘esodati’, per rimettersi in ‘carreggiata’ e rientrare nel mercato del lavoro. Da imprenditori. E con un piccolo investimento iniziale.E’ quella che arriva dal progetto di lavanderie self-service in franchising ‘Speed Queen’, che la multinazionale Alliance Laundry Systems, leader mondiale nella produzione di macchine per lavanderie industriali e commerciali, ha presentato lo scorso 8 novembre nel corso del Salone del Franchising di Milano ‘International retail Expo’.
Non delle semplici lavanderie a gettone, ma un marchio che negli Stati Uniti rappresenta il più grande del settore con una quota di mercato intorno al 60%. “Questo progetto -spiega in un’intervista a Labitalia Rocco Di Bari, director of international sales Europe di Alliance Laundry Systems- consiste nell’apertura di un nuovo ‘concept’ di lavanderie self-service che permette, a degli investitori con capitali relativamente contenuti, di diventare imprenditori. Pensiamo a persone che sono uscite dal mercato del lavoro e che non hanno particolari esperienze in questo settore. Questo particolare titpo di lavanderia non richiede nessuna conoscenza o competenza e non richiede l’utilizzo di personale. Quindi è un buonissimo investimento -aggiunge- che garantisce un reddito costante nel tempo indipendentemente dal ciclo economico”.
Il primo progetto ‘pilota’ partirà a Firenze entro la fine dell’anno ma, visto che il mercato italiano è quasi ‘vergine’, le aperture, secondo la multinazionale, andranno avanti nei prossimi mesi. E chi avrà a disposizione un piccolo capitale, anche giovani in cerca della prima occupazione, troveranno l’appoggio ella multinazionale nel lancio del loro negozio.
“Io penso soprattuto a persone che sono uscite dal mondo del lavoro -sottolinea Di Bari- e che dispongono di un piccolo capitale che noi potremmo cofinanziare per l’apertura di punti vendita. Persone che fanno fatica a trovare un nuovo lavoro e che sono comunque attratte dalla possibilità di diventare piccoli imprenditori. Noi abbiamo un piano per 50 aperture all’anno -sottolinea Di Bari- e quindi per i prossimi anni pensiamo a parecchie centinaia di aperture. E questo di fatto è un numero ‘conservativo’, di fatto il mercato italiano non è per niente saturo, è anzi uno dei più indietro in Europa e nel mondo”.
E la forza del progetto sta nel fatto che, secondo Di Bari, quelle di ‘Speed Queen’ non saranno semplici lavanderie a gettone. “La lavanderia naturalmente -spiega- offre il servizio del lavaggio dei panni e dei tessuti. Il progetto però, rispetto alle tradizionali lavanderie self-service, prevede dei luoghi più confortevoli, dove si resta più volentieri, con arredo e design più ‘caldi’, e sistemi di ‘entertainment’ con videogiochi, televisori per l’informazione, wi-fi per usare il pc. Quindi, lo ‘Starbucks’ delle lavanderie self-service, un posto dove si va anche per passare un’ora piacevole. Oggi -conclude- le lavenderie non sono così, sono solo posti da dove si vuole scappare subito”.
3 commenti
salve, come si contatta l’azienda per conoscere i costi?
Ecco un sito in cui è possibile chiedere informazioni, sempre con le dovute cautele del caso: http://www.unimac.com/intl/it/index.asp.
saluti
Altre info le ho trovate su http://www.lautomatica.com e su http://www.lavatu.net ti danno anche una guida gratuita per aprire una lavanderia