Il Reddito di Emergenza (REm) è una misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Successivamente, con il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, è stata introdotta la possibilità di richiedere un’ulteriore mensilità di REm (Rem DL104), indipendentemente dall’avere già richiesto, ed eventualmente ottenuto, il beneficio precedente. Infine, il decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, ha previsto due ulteriori quote per i mesi di novembre e dicembre 2020. Il beneficio in questo caso (Rem DL 137) viene riconosciuto:
– d’ufficio, quindi senza bisogno di presentare domanda, per i nuclei familiari già beneficiari del Rem DL104;
– a domanda, per i nuclei che non hanno mai beneficiato del Rem (perché non hanno presentato domanda o perché non è stato loro riconosciuto) oppure hanno ottenuto solo il Rem DL34.
L’importo mensile del REm è determinato moltiplicando il valore della scala di equivalenza per 400 euro. Il valore della scala di equivalenza, pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare, è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni; di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2, ovvero fino ad un massimo di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza come definite ai fini ISEE. L’importo del beneficio economico non può comunque essere superiore a 800 euro mensili, elevabili a 840 euro solo in presenza di disabili gravi o non autosufficienti.
Domande pervenute. Complessivamente risultano aver fatto domanda 600mila nuclei per il REm dl 34 art.82, 436mila per il REm dl104 art.23 (compreso il c.1 art.14 dl137) e 249mila per il REm dl137 art.14 c.2. La distribuzione geografica delle domande pervenute rispecchia quella già osservata per il Reddito di Cittadinanza: mediamente il 49% dei nuclei richiedenti risiede al Sud e nelle Isole, il 31% al Nord e il 20% al Centro. La distribuzione delle domande pervenute per canale di trasmissione si differenzia da quella osservata per il Reddito di Cittadinanza poiché per il Reddito di Emergenza è stata concesso da subito al cittadino di effettuare la richiesta in autonomia mentre i CAF sono stati gli ultimi in ordine cronologico ad essere autorizzati; il canale di trasmissione prevalente risulta essere quello dei Patronati in tutti i casi di tipologia di Rem richiesto, seguito dagli stessi cittadini e in minima parte è stato invece trasmesso dai CAF.
Domande accolte. I nuclei percettori di almeno una mensilità di Reddito di Emergenza dl 34 art.23 risultano 292mila, con 702mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 558,67 euro. Sono 254mila, invece, i nuclei percettori di REm ai sensi del dl104 art.23 e dl 137 art.14 c.1 che hanno percepito fino a tre mensilità del beneficio, con 581mila persone coinvolte e un importo medio di 550,29 euro. Infine, 79mila nuclei hanno percepito le mensilità di REm di Novembre e Dicembre, dl 137 art.14 c.2, con 163mila persone coinvolte e un importo medio di 519,72 euro. Le regioni con il maggior numero di nuclei percettori per tutte le tipologie di Rem sono la Campania, la Sicilia e il Lazio. La Campania è la regione che detiene sempre il primato dell’importo più alto erogato: 603 euro, 597 euro e 558 euro rispettivamente per le tre tipologie di Rem introdotte in ordine cronologico. La percentuale dei nuclei percettori che risulta avere il richiedente della prestazione di nazionalità extra-comunitaria risulta essere pari al 22% per il REm dl 34 art.23, al 26% per il REm dl104 art.23 e dl 137 art.14 c.1 e, infine, al 42% per il dl 137 art.14 c.2.
Confronto del Reddito di Cittadinanza con il REI (Reddito di Inclusione) e con il REm (Reddito di Emergenza). Con il mese di Agosto 2020 è stata pagata l’ultima mensilità del Reddito di Inclusione (ReI): infatti gli ultimi nuclei ad aver fatto domanda risalivano a Marzo 2020, mese precedente all’entrata in vigore del Reddito di Cittadinanza e che hanno mantenuto la prestazione per 18 mesi consecutivi, fino a scadenza. Il picco massimo dei percettori è stato raggiunto nel mese di Dicembre 2020 con oltre 1,5 milioni di nuclei. L’ultimo importo erogato per i diversi benefici analizzati risulta pari a: 565 euro per il Reddito di Cittadinanza, 543 euro per il Reddito di Emergenza, 314 euro per il Reddito di Inclusione (Agosto 2020) e infine 258 euro per la Pensione di Cittadinanza.
Tasso di inclusione. Dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte nell’erogazione del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, risulta che le regioni con il tasso di inclusione più elevato appartengono al Sud e sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 118, 111 e 97 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso fanno parte del Nord e in particolare sono il Trentino Alto-Adige e il Veneto (rispettivamente 9 e 14 per mille). Analizzando la distribuzione provinciale si evince che le provincie con il tasso di inclusione più elevato sono Palermo, Napoli e Crotone con più di 140 persone coinvolte ogni mille abitanti; a seguire Caserta e Catania con rispettivamente 127 e 125 persone coinvolte sempre ogni mille abitanti; quelle con il minor tasso di inclusione permangono Bolzano e Belluno con meno di 10 persone coinvolte ogni mille abitanti. Come risulta dal valore dell’R2, prossimo ad 1, riportato su ciascun grafico, si evidenzia una forte correlazione lineare tra la variabile di analisi (tasso di inclusione RdC/PdC) e la variabile esplicativa considerata, in particolar modo con il tasso di disoccupazione, in cui R² raggiunge il valore di 0,95.