Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale; si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. L’Osservatorio statistico sul Reddito/Pensione di Cittadinanza fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico. Di seguito i dati trasmessi dall’Inps in una nota.
Domande pervenute. Nell’anno 2019 (da Marzo a Dicembre) sono pervenute 1,6 milioni di domande[1] per una media mensile di 164 mila domande, mentre nell’anno 2020 ne sono pervenute 1,5 milioni per una media mensile di 122 mila domande. La distribuzione mensile delle domande pervenute nell’anno 2019, presenta un picco nei primi tre mesi di attivazione della prestazione, un calo fisiologico nei mesi estivi e infine un assestamento negli ultimi mesi su una media mensile di circa 60 mila domande. Nell’anno 2020 la distribuzione mensile delle domande pervenute è caratterizzata invece da un picco nei mesi finali dell’anno (da Ottobre a Dicembre), spiegabile con la presenza delle domande di rinnovo delle prestazioni giunte a termine del primo ciclo di erogazione di RdC a partire dal mese di Settembre 2020.
Domande accolte. Dall’istituzione del beneficio risultano 1,6 milioni di nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 223 mila sono decaduti dal diritto o revocati. Al 31 dicembre 2020 risultano inoltre 175 mila nuclei che hanno terminato il primo ciclo di erogazione di Reddito di Cittadinanza (18 mesi) e per i quali non è stato ancora rinnovato il beneficio. I nuclei restanti (1,2 milioni) sono costituiti per 1,1 milioni da percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2,7 milioni di persone coinvolte, e per 138 mila da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 156 mila persone coinvolte. I nuclei le cui domande sono state accolte, al netto di quelli decaduti dal diritto e di quelli ai quali non è stato ancora rinnovato il beneficio dopo aver terminato il primo ciclo di erogazione (1,250 milioni), registrano un incremento del 18% rispetto allo stesso dato riscontrato nel mese di Gennaio 2020 (1,059 milioni). La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 91% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’88% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di tre punti percentuali nelle regioni del Nord. I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale, seguono le regioni del Nord con il 23% ed infine quelle del Centro con il 16%. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (21% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (18%), dal Lazio (10%), dalla Lombardia e dalla Puglia (9%); nelle cinque regioni citate risiede il 67% dei nuclei beneficiari. A fronte di 1,2 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte 2,9 milioni di persone, di cui 1,9 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 584 mila nelle regioni del Nord e 403 mila in quelle del Centro. Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nell’85% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 9% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 5% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari di tutti i casi precedenti.
Domande decadute. Ad oggi risulta che 223 mila nuclei, di cui 192 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 30 mila di Pensione di Cittadinanza, hanno perso il diritto al beneficio. I motivi di decadenza sono: rinuncia del beneficiario (7% dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (4%), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (53%), variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (21%) e infine revoca del beneficio (5%).
Domande terminate. Da Settembre 2020 è stata raggiunta la diciottesima mensilità dai percettori che avevano ricevuto il primo pagamento nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno 2019 e hanno mantenuto il diritto alla prestazione per tutto il periodo. La normativa prevede che il RdC possa essere rinnovato, previa sospensione di un mese; in caso di rinnovo, deve essere accettata, a pena di decadenza dal beneficio, la prima offerta utile di lavoro congrua. A Settembre 2020 hanno raggiunto la diciottesima mensilità del beneficio 382 mila nuclei, ovvero il 67% della generazione iniziale, di questi il 92% ha presentato una domanda di rinnovo e l’89% ha di nuovo percepito il beneficio nei mesi di Novembre e/o Dicembre 2020; ad Ottobre 2020 hanno concluso il primo ciclo di erogazione altri 105 mila nuclei, di questi l’83% ha presentato una domanda di rinnovo e il 61% ha percepito la prestazione nel mese di Dicembre 2020; infine a Novembre 2020 ulteriori 94 mila nuclei hanno ricevuto il pagamento dell’ultima mensilità prevista e il 63% di questi ha già presentato domanda di rinnovo.
Importi erogati. L’importo medio mensile erogato dall’istituzione della prestazione RdC/PdC ad oggi è pari a 528 euro; mediamente vengono erogati 573 euro per il Reddito di Cittadinanza e 253 euro per la Pensione di Cittadinanza. Rispetto a tale media nazionale, l’importo è superiore del 7% nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore dell’8% e del 14% rispettivamente nelle regioni del Centro e del Nord. Il 65% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro; la classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (287 mila).