In un momento drammatico come questo non è sufficiente avere formalmente un Governo, bisogna avere una compagine che si occupi di governare l’emergenza con provvedimenti efficaci e che prepari il rilancio del Paese. Da questo punto di vista – si apprende dalla nota stampa di Base Italia – sarebbe auspicabile un Governo di Unità Nazionale composto dalle migliori personalità nei diversi campi, dotate di competenza ed esperienza di gestione, oggi quanto mai necessarie.
Attualmente l’Italia è il Paese con più morti (in valore assoluto) per Covid nell’Unione Europea e in cui le previsioni sul crollo del Pil e la perdita di posti di lavoro sono le più drammatiche nel panorama internazionale. La personalizzazione e la drammatizzazione della crisi stanno allontanando le questioni di merito urgenti su cui l’azione di Governo si deve concentrare.
Riteniamo fondamentale, in un momento drammatico per il paese esplicitare alcuni punti di merito su cui concentrare l’azione di Governo:
1) Realizzazione di un piano vaccinale che riporti l’obiettivo (inizialmente previsto dal Ministro della Salute) di 13 milioni di vaccinazioni entro il mese di marzo; e concludere il piano vaccinale entro l’estate 2021. Utilizzare tutte le risorse disponibili, pubbliche e private per accelerare e, come stanno facendo altri paesi europei, provvedere alla tempestiva dotazione di un maggiore numero di vaccini nel breve periodo.
2) Piano di riapertura delle scuole e delle Università in presenza e piano di recupero delle competenze da realizzare a giugno luglio 2021.
3) Accesso e utilizzo immediato dei fondi disponibili per la sanità previsti dalla linea di credito Ue prevista a questo scopo, ovvero il Mes. Per avere risorse immediate si potrebbero anche emettere titoli dei Stato ma avrebbero un costo aggiuntivo di circa 200 milioni di euro all’anno.
4) Migliorare ultima bozza del PNRR sulla base di obiettivi specifici e rendicontabili e non solo su missioni. Il capitolo sul lavoro è completamente insufficiente in previsione dei 400.000 posti di lavoro già persi e di quanto possiamo prevedere a fine Cig Covid e blocco dei licenziamenti. Ripristinare quanto previsto nella prima bozza su transizione 4.0 e dare più spazio agli investimenti e alle nuove infrastrutture su ricerca, innovazione e competenze (Piano Quantum Italia). Sulle questioni di genere e generazionali la genericità va colmata con proposte e obiettivi chiari. A questo proposito serve un’agenzia che sovrintenda, monitori e verifichi l’avanzamento del piano su tutti gli obiettivi con l’indicazione di specifiche responsabilità. Sussidi, bonus e mance non risolvono le condizioni di povertà e disagio economico ma aumentano le disuguaglianze. Quota 100 scade a fine anno e non va prorogata. Va invece affrontato seriamente il tema delle tutele previdenziali per i lavori gravosi o usuranti.
5) Piano chiaro sulle riforme necessarie anche all’approvazione del PNRR e le relative tempistiche: riforma della PA introducendo metodi di gestione moderni che puntino ai risultati e al premio al merito, semplificazioni burocratica, una riforma della giustizia più incisiva di quella prospettata ora nel PNRR, concorrenza, riforma fiscale. Insomma, non basta solo fare presto, bisogna fare bene!