L’industria videoludica negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, diventando uno dei pilastri del mondo dell’intrattenimento, tanto da andare ormai ad ispirare ed interconnettersi con il mondo cinematografico. Le principali Software House hanno pian piano portato sul mercato prodotti sempre più avanzati e ambiziosi: intricanti a livello di trama, immersivi a livello di giocabilità , eclatanti a livello di prestazioni tecniche e di intrattenimento.
Un mondo in costante crescita che crea posti di lavoro e porta grande visibilità , quest’ultima data anche e soprattutto da una stampa di settore sempre più coinvolgente, raffinata e preparata a livello tecnico. Insomma, un settore quasi idilliaco per quanto bello e accattivante, ma che nasconde i suoi lati critici. Infatti, si riscontrano sempre più spesso casi di lavoratori sottopagati e sfruttati da alcune software house, ma anche episodi come quelli delle promozioni ingannevoli che, specialmente negli Stati Uniti, sono stati oggetto di denuncia da parte dei video giocatori. Inoltre, data l’espansione del settore, l’utenza di base si è via via allargata e, all’evoluzione delle console e al miglioramento delle offerte videoludiche, si sono alzate le pretese nei confronti delle nuove esperienze di gioco, specialmente nei casi in cui la presentazione di un prodotto è stato accompagnato da promesse di alti livelli di prestazione e profondità . In questo caso, le strade possono essere due: capolavoro o disastro.
Progetto ambizioso. Nonostante la premessa appena fatta, lo scorso 10 dicembre è uscito un videogioco che in pochi giorni è diventato un caso internazionale e che è possibile al momento inserire sia sotto la parola successo, che su quella di fallimento: Cyberpunk2077. Il titolo appena citato è l’ultima fatica della casa di sviluppo polacca CDProjekt Red, diventata famosa per la creazione della saga di successo The Witcher, così amato dai fan che Netflix ha prodotto persino un adattamento in serie tv del capolavoro dello studio polacco. Cyberpunk2077 era stato presentato nel lontano 2012 con la promessa che sarebbe diventata un’esperienza rivoluzionaria nel campo degli RPG (Role-Playing Game) Open World, cioè dei giochi di ruolo a mondo aperto dove l’utente può creare un suo alter ego con la possibilità di poter compiere scelte, anche morali, e azioni in quasi completa libertà .
Il titolo era stato annunciato per le console Playstation4 e Xbox One con ambizioni molto alte, così come imponente era la mole di lavoro per la sua realizzazione. Ci sono voluti ben otto anni, caratterizzati da continui rinvii e annunci, per portare il prodotto nelle case dei videogiocatori. Così tanto tempo che è uscita la nuova generazione di console, che avranno una versione aggiornata dello stesso titolo. Sono stati spesi milioni di dollari per la pubblicizzazione, tanto che è stato ingaggiato anche il famoso attore di Keanu Reeves, promotore del gioco oltre che interprete di uno dei personaggi chiave della trama, e letteralmente il mondo intero non vedeva l’ora di averlo tra le mani. Anche la trama in sé era un punto di attrazione non indifferente: il giocatore viene proiettato nell’anno 2077 a Night City, una delle ultime città abitabili a seguito di un conflitto che ha portato l’umanità sull’orlo del baratro, e dove vestirà i panni di V per vivere centinaia di avventure in questo futuro distopico. Tuttavia, non tutto è andato come sperato al lancio.
La travagliata uscita. Il mese di dicembre 2020 sembrava destinato ad essere il Natale di Cyberpunk2077, nonché la definitiva consacrazione di CDProjekt Red. Invece, il periodo natalizio si è trasformato in un inferno per la casa polacca per diversi motivi. La critica specializzata del settore ha accolto il gioco con notevole favore e voti altisonanti, ma al momento della prova da parte degli utenti sono piovute critiche aspre e feroci.
Il motivo è molto semplice: una grossa parte dei videogiocatori hanno ricevuto un gioco che semplicemente non funziona per via della miriade di bug, glitch e crash che affliggono il prodotto. In pratica, la versione PC offriva e offre tutto sommato un’esperienza ludica estremamente piacevole e godibile, mentre sulle console già denominate old-gen (PS4 e Xbox One), per le quali Cyberpunk era destinato originariamente, funzionano molto male. Nello specifico, il titolo è talmente pieno di contenuti da non riuscire a caricare l’intero mondo di gioco, tanto da necessitare di un dispositivo next-gen, ovvero PS5 o Xbox Series X/S, quasi introvabili attualmente sul mercato, per poterlo giocare. Riassumendo, CDProjekt Red ha messo in commercio un prodotto senza aver ottimizzato la versione per console.
La bufera. Già nello stesso giorno del lancio, il 10 dicembre, l’utenza ha iniziato ad incalzare pesantemente i canali social e le mail istituzionali della casa polacca. I giocatori, molti dei quali avevano preordinato il prodotto da mesi o addirittura anni, si sono letteralmente sentiti presi in giro e hanno iniziato a chiedere il rimborso del gioco. Non solo, molti altri utenti sono stati ingannati dalle recensioni entusiaste della stampa specializza, che a sua volta è stata vittima di una mossa maliziosa da parte di CDProjekt Red che ha inviato solo copie per pc per non mostrare in anteprima quelle per console.
Dunque, l’uragano di rabbia che Cyberpunk2077 ha generato è per diversi versi comprensibile, dato che è stata una mossa disonesta verso gli utenti e in generale verso il settore videoludico, tanto da far irritare le stesse Sony e Microsoft. Una tempesta, in ogni caso, che è destinata a non placarsi troppo presto. Sarebbe impossibile ricostruire in questo contesto l’intera vicenda di Cyberpunk2077, farne un’analisi tecnica del prodotto e capire se il titolo è stato un successo o un disastro. Per tali specifiche vi rimandiamo all’apposito approfondimento sempre qui sulle pagine di Kongnews.it.