“This is the time, when the cold winds blow – Questo è il tempo in cui i venti freddi soffiano”, così cantava Michael Bolton nel suo disco di Natale del 1996, quando mai avremmo pensato, che una pandemia mondiale avrebbe rallentato i nostri giorni chiedendoci di rinunciare a piccoli gesti di semplice quotidianità: un abbraccio, una stretta di mano, una carezza. Il tutto per amore…dell’altro.
“E’ un vento freddo che soffia” nei nostri pensieri, in questo Natale che ci vede più uniti, ma anche più distanti. Abbiamo dovuto ripensare alla nostra vita in base ai “colori” del giorno: giallo, arancione, rosso…tutto ad intermittenza come le luci dell’albero di questo Natale che brillano di speranza nel cuore di ognuno di noi.
Ma l’Italia è un Paese resiliente che pur avendo paura, ha avuto la forza e il coraggio di adattarsi a questo cambiamento, seppure con disagio, ma con l’immensa voglia di non lasciarsi sopraffare dalla noia e dallo sconforto.
Testimonianza preziosa arriva da una piccola città della Puglia, dove poche ore fa, Mia (6 anni), ha partecipato alla sua prima recita su Meet. Un cerchietto con le renne, un dolcevita rosso, un tamburello e un barattolino di fagioli “vestito” da elfo. Pochi elementi per non rinunciare alla recita di Natale.
L’iniziativa è stata pensata ed organizzata dalle maestre Michela Lifranchi, Elvira la Pietra e Anna Mennella, dell’Istituto Comprensivo “Palmieri San Giovanni Bosco” di San Severo (FG), che in poche settimane e con la collaborazione delle mamme hanno realizzato la prima recita de “Lo Schiaccianoci 2.0”. “Non potevamo non rispettare la tradizione e soprattutto era indispensabile dare ai bambini un messaggio di speranza”, ha commentato la dirigente scolastica, Valentina Ciliberti.
Un attimo di silenzio prima di tirare su il “sipario” virtuale, la prof.ssa di musica Monica Dell’Oglio fa partire le prime note…ed è subito magia.
Questa volta i nonni e gli zii, sono dovuti restare a casa e questi piccoli e laboriosi angeli, hanno dovuto farsi bastare l’applauso di mamma e papà.
Un abbraccio commosso che riunisce la famiglia davanti ad uno schermo e d’improvviso la natività si fa reale.
In fondo, in mezzo a tutto questo dolore, il “Redentore” ci sta inviando il suo messaggio: sarà un Natale diverso, lontano dal consumismo, ma che finalmente tornerà a dare luce al vero valore della famiglia.
Non è un caso che proprio alla fine di questo anno, è tornata a brillare nel cielo la “Stella di Natale”, non accadeva da 800 anni: nella sua coda di desideri, la preghiera di tutto il mondo.