Morena Gentile, attrice dalle radici abruzzesi, recita nel film su Rita Levi Montalcini in onda stasera su Rai Uno. Al fianco di Elena Sofia Ricci, che interpreterà la nota neurologa, vincitrice del Premio Nobel per la medicina nel 1986, Morena vestirà i panni della moglie di Franco, storico collaboratore della scienziata. Nel cast anche Luca Angeletti, Ernesto d’Argenio, Franco Castellano, Maurizio Donadoni ed Elisa Carletti.
Morena ha intrapreso sin da giovanissima il suo percorso artistico. “La mia passione per il cinema è nata da piccola”, confessava Morena qualche tempo fa in un’intervista pubblicata dal giornale abruzzese, il Centro. “Ho iniziato trascrivendo i testi dei film in videocassetta di mio padre: li imparavo a memoria per poi recitarli”, racconta l’attrice che qualche anno dopo intraprende il suo percorso artistico con la partecipazione a vari concorsi di bellezza come Miss Italia dove vince la fascia di Miss Eleganza Abruzzo, Una Ragazza per il cinema e Miss Adriatico prima di affacciarsi al mondo del teatro, del cinema e della televisione ricevendo anche importanti premi per meriti cinematografici. Nel 2019, infatti, Morena riceve la pergamena “Riconoscimento speciale per meriti cinematografici” del Gran Premio Internazionale di Venezia mentre, tra i suoi ultimi lavori vanta la partecipazione nel film Burraco fatale di Giuliana Gamba con Claudia Gerini e Angela Finocchiaro.
Morena, come descriveresti il tuo personaggio in Rita Levi Montalcini? Quale sarà il tuo ruolo nel film? Nel film sono la moglie di Franco, collaboratore storico del Premio Nobel, alla quale contendo mio marito: sono incinta e lo voglio al mio fianco, mentre lei lo cerca senza tregua giorno e notte perché concentrata sempre sul lavoro, al punto tale da abitare persino di fronte il laboratorio
Un film dal grande valore etico, incentrato sulla storia della straordinaria Rita Levi Montalcini. Che significato ha per te aver preso parte a questo progetto? Aver preso parte a questo progetto mi ha dato la possibilità di conoscere più da vicino la storia di Rita Levi Montalcini, di esplorare e comprendere nei meandri quello che è stato il grande contributo al progresso dell’umanità. Per me essere stata nel cast è significato aver contribuito a diffondere il messaggio che lei stessa cercava di trasmettere in particolare ai giovani.
C’è un aspetto che più ti ha colpito della vita di questa scienziata coraggiosa e dalla mente brillante? Cosa possiamo trarre oggi dalla vita di questa donna premio Nobel per la medicina? È una donna che ha dovuto lottare contro il maschilismo e il pregiudizio; mi è rimasta impressa la sua determinazione in un momento storico in cui tutto era molto più difficile di adesso. Si è impegnata fino alla fine per le lotte in cui ha creduto, insieme alla lucidità e la dignità che l’hanno sempre accompagnata non facendole mai perdere di vista gli obiettivi.
Come è stato lavorare sul set accanto ad Elena Sofia Ricci? Come la descriveresti? Lavorare con una grande artista poliedrica e una donna dalle tante risorse è un esperienza formativa da un punto di vista lavorativo, ma è stata soprattutto l’umanità di questa donna a sorprendermi, ancora prima della sua grande bravura.
Dove avremo modo di rivederti prossimamente, c’è qualche progetto imminente in cantiere? Sto valutando diverse sceneggiature che mi sono state proposte e sceglierò quella più opportuna alla mia crescita professionale