(Labitalia) – Potendo scegliere, 2 giovani lombardi su 5 vorrebbero un lavoro autonomo. Il posto fisso resta la prospettiva ”solo” per 1 su 4. Oggi per gli under 30 meglio essere imprenditori di se stessi. I giovani con una propria attività considerano il lavoro come una modalità di realizzazione (91%) e una fonte di successo (80,6%), contro rispettivamente l’86,6% e il 70,4% di chi ha un contratto a tempo indeterminato.
Sono alcune delle anticipazioni del primo rapporto ‘L’impresa dei giovani in Italia e in Lombardia. Attori, valori e sfide tra tradizione e cambiamento’, promosso dalla Camera di commercio di Monza e Brianza e realizzato dall’Istituto Giuseppe Toniolo, presentato oggi presso la sede della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Nella percezione dei giovani lombardi, il lavoro autonomo, rispetto a quello dipendente, consente di perseguire meglio i propri obiettivi (81,3%), di gestire meglio i propri tempi (90,3%), di incrementare di più le entrate (72,3%). Certo, lavorare in proprio offre meno stabilità (solo il 13,2% considera maggiore la stabilità di chi lavora in proprio rispetto a chi ha un contratto alle dipendenze).
Che lavorare ”in proprio” sia una scelta, e non solo una necessità dettata dalle difficoltà occupazionali che il Paese sta vivendo, è confermato dagli alti tassi di soddisfazione che i giovani lavoratori autonomi hanno in relazione a differenti aspetti connessi alla qualità del lavoro. In particolare, si sentono più realizzati rispetto a chi lavora per altri (91% contro l’87,2% di chi ha un contratto a tempo indeterminato e il 75,9% di chi ha un’occupazione a tempo determinato) e 2 su 3 riescono a svolgere un lavoro coerente con il proprio percorso di studio (per chi è dipendente si scende a 1 su 2).