La decisione di ArcelorMittal di licenziare tre lavoratori dello stabilimento di Genova- Cornigliano dimostra ancora una volta che i licenziamenti sono diventati il provvedimento disciplinare privilegiato dalla multinazionale. Inoltre, nella situazione in cui si trova l’ex Ilva, questa modalità, sempre inaccettabile, rischia di assumere i caratteri di una vera e propria campagna intimidatoria verso i lavoratori e verso i sindacati. Verso tutti coloro, cioè, che hanno denunciato in questi mesi una condizione degli stabilimenti diventata insostenibile. Lo dichiarano in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.
Si sono fermati gli investimenti; si è ridotta fino ad azzerarsi la manutenzione ordinaria e straordinaria; sono aumentati i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori; per non dire della crescente insicurezza generale che circonda le prospettive industriali, occupazionali e del nuovo assetto societario del gruppo.
Oggi la risposta immediata dei lavoratori di Genova è una reazione necessaria, che chiama in causa, oltre alle responsabilità di ArcerlorMittal, anche i ritardi e i silenzi del Governo.
ArcelorMittal, Re David e Venturi (Fiom Cgil): “Licenziamenti inaccettabili”
Chiamati in causa, oltre alle responsabilità di ArcerlorMittal, anche i ritardi e i silenzi del Governo
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