(Labitalia) – In crescita l’interesse per il mondo del condominio e le sue opportunità di lavoro. Ad affermarlo sono i dati dell’Anammi, l’Associazione nazional-europea degli amministratori di immobili, la più grande del settore con i suoi 13mila iscritti. Da marzo a settembre, le iscrizioni alle diverse proposte di formazione dell’Associazione sono aumentate del 20% Gli aspiranti amministratori hanno puntato soprattutto sul corso in aula. “Ci sono arrivate adesioni ai nostri corsi anche nel periodo pre-ferie -spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi- e ciò dimostra che la riforma del condominio ha sicuramente valorizzato il ruolo del professionista”.
“La legge 220 -continua Bica- impone agli operatori una formazione adeguata e un costante aggiornamento, allo scopo di rispondere a una miriade di competenze vecchie e nuove. Ma, soprattutto, la riforma attribuisce all’amministratore un ruolo centrale, suscitando così un rinnovato interesse”.
La tendenza alla crescita dell’ultimo semestre fa prevedere buone prospettive anche per la campagna di iscrizioni 2013-2014. I nuovi corsi, dalla durata di tre mesi, prenderanno il via nelle principali città italiane: a Napoli mercoledì 9 ottobre, a Roma giovedì 10, ad Ancona venerdì 18, a Milano martedì 22 e a Bologna lunedì 28. Inoltre, a Roma, dal 4 al 9 novembre, si svolgerà il corso full immersion. Al termine dei corsi, si svolgerà la verifica finale: chi lo supera, riceverà l’attestato di conformità, a garanzia delle competenze professionali acquisite.
Gli spazi di lavoro, confermano in Associazione, ci sono. “L’Italia -ricorda il presidente Anammi- è il primo Paese al mondo con il maggior numero di abitanti in condominio parliamo di circa 52 milioni di persone. E’ vero che la riforma ammette ancora l’amministratore-condominio, ma la mole di adempimenti voluti dalla legge 220 convince anche i più recalcitranti a seguire la via della professionalità”.
Proprio perché la professione è divenuta così complessa, l’Associazione sottolinea anche l’importanza dell’istruzione dei nuovi amministratori. Dei suoi 13mila iscritti, i due terzi sono diplomati, ragionieri e geometri soprattutto, mentre il restante 30% è in possesso di una laurea, perlopiù in giurisprudenza ed economia.
Del resto, avverte il presidente Bica, “gli amministratori condominali, dopo la riforma, sono chiamati a occuparsi dei temi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti, gestione del territorio”. “Per non parlare della continua opera di mediazione tra condomini, che va ben oltre le assemblee periodiche, e la reintroduzione della conciliazione, che coinvolge direttamente il professionista del condominio”, conclude.