C’è l’Avatar Manager, che disegna ologrammi, il Vertical Farmer, che progetta orti sulle pareti dei palazzi, il Digital Architect, che crea edifici digitali e ancora il Personal Brander, che si occuperà della reputazione dei manager in rete. Fanno parte delle tante professioni che, secondo alcune ricerche americane e inglesi, saranno le più richieste entro una generazione. A fianco di questi nuovi mestieri, però, anche il boom di lavori tradizionali come quello dell’infermiere o del chimico, anche se in un’accezione diversa, e la scomparsa di altri.
Volete sapere in quale campo specializzarvi? Ecco qualche idea.
Punto di partenza – Negli Stati Uniti, il Bureau of labor statistics del dipartimento del Lavoro ha stilato una previsione a 10-20 anni su quali mestieri e settori avranno la più rapida crescita, stimando il numero di posti creati, e quali carriere, invece, subiranno un declino. I settori più richiesti saranno quelli legati al settore delle tecnologie, della cura della persona e della green economy.
Uno studio del governo britannico, FastFuture, prevede poi fra i nuovi mestieri del 2030 ben 20 nuovi profili legati al web. Ne ha parlato poco tempo fa sulle pagine di ‘Panorama’ Anna Maria Angelone.
Le regole del futuro – Per prima cosa dobbiamo abituarci all’idea che, sempre più, il mondo del lavoro ci chiederà di essere flessibili: cambiare azienda, cambiare città, cambiare settore. Nel corso di una vita lavorativa saremo messi più volte davanti all’ipotesi di ‘mollare tutto e tutti’. La nostra capacità di adattamento sarà la chiave per garantirci successo.
L’infermiera del futuro, come sarà? – Comprese le premesse, ecco allora una lista d’impieghi fortunati. Nella classifica dei lavori più richiesti al primo posto c’è quello d’infermiera. Seguono fisioterapista, psicologo, interprete, ingegnere biomedico, chimico, ingegnere ambientale, architetto paesaggista, ecologo e agricoltore bio. Professioni non nuove, è certo. Ma che si declineranno in maniera diversa.
Per esempio l’infermiere trasformerà il suo profilo specializzandosi intorno al settore della cura della persona anziana. Questo non solo per l’invecchiamento della popolazione, ma anche per i passi avanti che faranno le biotecnologie e i medicinali in generale.
Ci saranno allora gli “home care taker”, ovvero chi assisterà gli anziani in casa, una specie di badante con qualifiche universitarie; i “memory augmentation surgeon”, medici che aiuteranno gli anziani a conservare la memoria, i “body part maker”, che produrranno in laboratorio membra o tessuti per ricostruire il corpo umano, e i “nano-medici”, che creeranno microimpianti di monitoraggio della salute o automedicazione dei malati.
Professioni 2.0 – La spinta più grande al lavoro arriverà – com’è semplice intuire – dall’innovazione tecnologica. Ecco alla farsi largo il “broadband architect”, un elettricista del futuro capace di far dialogare tutti i nostri apparecchi high-tech. Poi ci sarà il “digital architect”, che disegnerà edifici virtuali, il “Virtual set designer”, che per il cinema darà vita alle scenografie, il “Web security”, l’esperto di sicurezza sul web, il “Reputation manager”, che si occuperà dell’immagine di un’azienda in rete e il “Waste Data Handler” che selezionerà quali dati digitali tenere o eliminare.
L’ambiente – Il settore green e sostenibilità regalerà moltissime discipline nuove, che spazieranno dal tecnico pagato per ridurre gli sprechi d’energia (l’‘energy manager’ o il riciclatore tecnologico, per smaltire o riciclare la tecnologia in disuso) a quello che invece curerà la terra, come l’”agricoltore verticale” o “il personal trainer dell’orto”. Il primo si occupererà di coltivazioni su edifici a più piani, mentre l’altro aiuterà chi volesse cimentarsi nelle colture, un po’ come il “personal food shopper”, che assisterà i clienti nella scelta dei prodotti più sani.
Fantascienza – Accanto a professioni che, a leggerle ora, fanno davvero sorridere, come la “guida turistica spaziale” o il “broker del tempo”, che si occuperà di come pagare le persone con il tempo invece dei soldi, ci sono poi mestieri che scompariranno. Secondo queste ricerche saranno le professioni che potranno essere sostituite dalla tecnologia: parliamo d’impiegati di banca, segretarie e assistenti, ma anche postini (chi scrive più lettere quando c’è la mail o la Pec?), gli agenti di viaggio e commessi delle vendite tradizionali, che saranno soppiantati dagli “Online sales manager” e dagli “Online store manager”.
Per saperne di più – www.bls.gov,
http://fastfuture.com