Il lockdown prima e lo smart working dopo fanno aumentare di 10 miliardi di euro la spesa alimentare nelle case degli italiani nel 2020 per effetto del maggior tempo fra le mura di casa ed in cucina. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea in occasione del rientro a casa dalle vacanze per la stragrande maggioranza degli italiani segnato per molti dallo smart working.
L’orario di lavoro. Si è verificato un aumento del 9,2% del valore dei acquisti alimentari nei primi sei mesi dell’anno secondo un trend positivo che sottolinea la Coldiretti – ha visto un rallentamento nella seconda parte dell’anno, anche legato all’effetto scorte. Lo smart working – continua la Coldiretti – ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata.
Il risultato – precisa la Coldiretti – è stato un +9,4% degli acquisti al dettaglio di vino e del 16,2% per la birra, ma anche dei salumi che crescono del 10,2% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%. Crescita boom per le uova – continua la Coldiretti – che segnano un +22% mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 59% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi in cucina preparando pasta, torte, pizze e biscotti. Nel primo semestre volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’11,1% e 12,2% ma anche le carni fresche (+10,5%), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto al primo semestre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che – continua la Coldiretti – fa registrare un aumento del 9,5%, il latte (+7,9%), la pasta (+12,5%) e il riso (+16%).
I dati. A livello generale l’aumento degli acquisti domestici – continua la Coldiretti – non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 34 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione dell’attività che – sottolinea la Coldiretti – pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
In questo contesto per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola a sostegno della filiera agroalimentare Made in Italy” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza del “bonus filiera Italia” per 600 milioni di euro nel DL Agosto che prevede per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato uno specifico finanziamento a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. In un momento difficile per l’economia ora – conclude Prandini – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza estendendo anche ai ristoranti l’obbligo di indicare in etichetta nei menù l’origine di tutti gli alimenti serviti a tavola, dal pesce alla carne, per combattere la concorrenza sleale del falso Made in Italy”.