“Mi sembra di aver colto da parte di Confindustria un buon segnale a favore della contrattazione e del ruolo delle parti sociali. Un buon primo incontro, ricco di spunti”. Così ha commentato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan al termine del primo incontro durato più 3 ore e che si è tenuto lunedì 7 settembre tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. E che dovrebbe essere il primo di una lunga serie.
10 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del CCNL. Sul tavolo delle trattative ci sono, infatti, ci sono le esigenza di oltre 10 milioni di lavoratori privati che attendono il rinnovo del CCNL, sigla che come sappiamo sta per Contratto Collettivo Nazionale del lavoro. Quello cui, in determinati settori e dove c’è la fortuna di averlo, si fa riferimento per gestire le assunzioni e tutto ciò che è collegato alle modalità di lavoro, sicurezza, ferie, permessi e quant’altro. Il rinnovo riguarda metalmeccanici, chimici, bancari, sanità, agricoltura, floro-vivaismo, tessile e moda, spettacolo, Rai, Croce Rossa, trasporto e logistica, tutte voci importanti dell’economia del Paese. A questi 10 milioni si aggiungono i 3,2 milioni di lavoratori nel settore pubblico anche loro in attesa.
Si prosegue nella direzione del Patto della Fabbrica. Il primo incontro, stando a quanto si legge sul profilo Twitter di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, è stato utile innanzitutto per proseguire sulla direzione del Patto della Fabbrica, come viene chiamato l’accordo interconfederale firmato il 9 marzo del 2018 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per realizzare un “sistema di relazioni industriali più efficace e partecipativo che consenta di sostenere i processi di trasformazione e di digitalizzazione nella manifattura e nei servizi innovativi, tecnologici e di supporto all’industria”, come si legge nel documento. Accordo che deve portare alla crescita del paese, al miglioramento della competitività incrementando la produttività delle imprese, alla crescita dei salari, alla creazione di posti di lavoro qualificati. Anche se, come ha fatto sapere alcuni giorni prima Bonomi, Confindustria è per superare lo scambio tipico del Novecentro tra orari e salari. E questo ovviamente ha messo sul chi va là i segretari.
A ogni modo dall’incontro di questo inizio di settimana, come ha ancora detto Bonomi, è emersa la necessità di convergere e lavorare insieme. Come ha sottolineato Annamaria Furlan, leader di Cisl e come si può leggere sul sito del sindacato: “Fatto rilevante è la conferma da parte di tutti noi, ma anche di Confindustria del Patto per la Fabbrica”. Un punto “assolutamente importante perché in quel patto avevamo individuato indicazioni molto precise sul rinnovo dei contratti e ho colto la volontà’ di esercitare la contrattazione”, ha precisato.
Buone notizie emergono anche per quanto riguarda la sanità privata, sembra che si vada sempre più verso la firma del contratto. A confermarlo Bonomi, sempre in un tweet dicendo “Confindustria supporterà AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata, ndr) per rinnovo contratto sanità privata il prima possibile”, ma anche il segretario generale della Cgil, al termine dell’incontro (e come si può ascoltare direttamente dal sito della Cgil): “Si va verso la firma del contratto realizzato come preintesa e questo è sicuramente una nota positiva”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Furlan: “Il presidente Bonomi si è assunto la responsabilità di agevolare, aiutare e sostenere il rinnovo della sanità privata”.
Per quanto riguarda gli altri contratti, Landini ha sottolineato che “rimangono punti di valutazione diversi come il contratto dell’alimentazione, ma tutte le piattaforme presentate stanno comunque dentro i confini del Patto per la Fabbrica”.
Le difficoltà del settore alimentare e lo sciopero del 9 ottobre. Per il settore alimentare, la situazione è tutt’altro che facile con i sindacati che hanno confermato lo stato di agitazione in tutte quelle aziende che non hanno applicato l’accordo di rinnovo (con 119 euro in più in busta paga). Nel comunicato stampa di Fai-Flai-Uila si afferma “la proroga per quattro settimane, a partire dal 14 settembre, del blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive; la proclamazione di quattro ore di sciopero, da svolgersi a inizio e/o fine turno, dal 9 ottobre con modalità che saranno decise nei territori; l’avvio di una campagna di informazione e sensibilizzazione sui social”.
Quanto agli altri rinnovi, il segretario generale della Cgil ha sottolineato che “noi abbiamo avanzato anche una richiesta sulla tassazione di favore per i rinnovi contrattuali ed è importante anche che la Confindustria voglia condividere la necessità di combattere i contratti pirata. Quindi affermare la validità dei contratti. Ci sono molti temi in cui c’è una visione diversa, ma c’è la volontà di rendere la contrattazione lo strumento principale anche per rilanciare l’attività del Paese”.
La strada dunque sembra tracciata: la Furlan ha parlato di “un primo incontro utile, speriamo il primo di tanti altri”. E per il neo segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri “la vera rivoluzione è ridare potere d’acquisto ai lavoratori. Altrimenti sarà difficile far ripartire l’economia”.
Staremo a vedere se questo 2020, iniziato in modo così turbolento e ancora in piena crisi pandemia, darà risposte positive quantomeno sulla contrattazione, a quasi 14 milioni di lavoratori.