(Labitalia) – “In Italia, è ancora molto ambito il lavoro delle hostess perchè ti permette di andare il giro per il mondo e vedere posti bellissimi”. Lo dice a Labitalia un’hostess parlando a nome dell’Anpav, Associazione nazionale professionale assistenti di volo. “Certo -ammette- esiste il problema che non si fanno più assunzioni e che, se prima c’era qualche prospettiva, ora è comunque tutto bloccato; compresi i contratti stagionali”.
“Tuttavia – fa notare – volare rimane un desiderio di molte donne anche perchè Alitalia è nei nostri cuori. Il lavoro della hostess, se da una parte è affascinante perchè ti permette di vedere luoghi lontani e particolari, dall’altra implica un’ulteriore fatica per coloro che scelgono anche di essere mamme”.
“Non sempre – ammette l’Anpav – è facile coniugare l’impegno professionale con le esigenze familiari, soprattutto se si deve correre da uno scalo all’altro, ma la fatica non si sente. Questo è un tipo di lavoro particolare che viene scelto nella consapevolezza di doversi muovere facilmente a medio e, a volte, lungo raggio”.
“Contrariamente a quanto si possa pensare e, soprattutto, a quanto si dice – continua l’Anpav – lo stipendio di un’hostess è impiegatizio. A fine mese non si guadagnano le cifre da capogiro che vengono sbandierate da chi non conosce veramente la realtà del settore”.
Per accedere alla professione di hostess, bisogna partecipare alle selezioni indette dalle compagnie aeree o presso delle strutture che si occupano della formazione degli assistenti di volo. Superate queste selezioni, ci sarà da fare un corso teorico e uno pratico (100 ore di volo come elemento aggiunto all’equipaggio), al termine del quale si dovrà sostenere un esame ministeriale presso l’Ente nazionale della gente dell’aria, ossia l’albo professionale degli assistenti di volo.
Chi fa questo lavoro deve sapere dialogare con i passeggeri che richiedono un caffè, ma deve anche essere in grado di mantenere i nervi saldi per garantire la sicurezza di chi viaggia.