Estate: tempo di letture, sì, ma non solo di romanzi, racconti ecc… ma anche di libri che possano dare una spinta in più per il mondo del lavoro, aiutare a scoprire nuovi mondi, ripassare concetti più o meno noti o, ancora, aiutare ad acquisire delle competenze tecniche o dare la spinta per farlo. Ma da quali libri partire in questa stagione che per forza di cose è diversa dagli anni passati?
In questo articolo abbiamo fatto una selezione di 7 libri che hanno a che fare con il mondo del marketing, ma anche del lavoro tout court, della scrittura per fare informazione ma anche sull’uso corretto delle parole, su nuove modalità di marketing e in cui ovviamente non potevano mancare anche i social media. Ed è proprio dai social – così utili durante la pandemia, ma spesso così “sconosciuti” per quanto riguarda il loro valore professionale – partiamo per fare questa carrellata di letture consigliate. Iniziamo.
Come usare VERAMENTE LinkedIn. Il titolo già fa capire tutto e quell’avverbio, veramente (volutamente in maiuscolo), è il motivo per cui vi consigliamo questo libro pubblicato da Flacowski e acquistabile su Amazon, che serve sia a chi il social network lo usa sì ma più come un curriculum online (non intuendone tutte le potenzialità) che a chi vuole saperne di più in modo totalmente pratico e fare business anche tramite LinkedIn. Gli autori, Bert Verdonkc, Micheal Clark e Luca Bozzato (che aveva come progetto di dare vita all’edizione italiana di “How to REALLY use LinkedIn), con questo testo, infatti, aiutano sia le aziende che i liberi professionisti. Le prime perché il libro parla sia ai marketer che ai venditori ma anche ai recruiter per indirizzarli nel modo migliore di fare social selling e social recruiting, i secondi perché ricevono consigli molto diretti su come impostare un profilo che sia “all star”, ossia completo al 100% e permettere di ottenere il massimo da LinkedIn.
TikTok marketing. Inutile negarlo: è il social che ha avuto la maggiore crescita esponenziale sia nel 2019 che in questo 2020. E se pensate che l’app cinese amata dai ragazzini non vi riguardi, sappiate che non è proprio così. Perché condividere brevi video della durata di 15 secondi non è solo uno degli aspetti che rendono TikTok così popolare tra i più giovani, ma di interesse anche per le aziende.
Di questo e tanto altro parla il libro dal titolo “TikTok marketing” scritto da Ilaria Barbotti e pubblicato da Hoepli che è rivolto sia a professionisti del marketing, ma in generale a chi ha qualcosa da raccontare che appunto ai brand. Dalle differenze rispetto al “rivale” Instagram, a una panoramica su come funziona l’app, l’autrice si concentra sulle funzioni di marketing e advertising già attive per brand e aziende, attraverso alcuni casi di studio italiani e internazionali, oltre a mettere in luce gli aspetti di community ed engagement. Interessante il capitolo finale, specie se siete genitori, dedicato alla privacy e alla tutela dei minori (i “TikToker” nel mondo sono per il 40% sotto i 19 anni) curato da un avvocato esperto in tematiche digitali.
#Contaminati. Che lo si legga con l’accento sulla prima a (contàminati ossia sii tu a contaminarti con gli altri) che sulla seconda (contaminàti con valore dunque di participio passato e aggettivo ossia di chi viene contaminato), questo testo di Giulio Xhaet è un libro che vi consigliamo di leggere in particolare in questa estate post pandemia (nonostante sia stato pubblicato a gennaio) in cui molto del nostro modo di intendere il lavoro ma anche la conoscenza è cambiato. Si tratta infatti di un saggio di 180 pagine circa in cui si parla dell’importanza di muoversi tra discipline, saperi e culture diverse. Capacità che sta diventando sempre più importante per non dire cruciale, come questi mesi hanno messo in evidenza. Avreste mai pensato a insegnanti che diventano esperti di Google Meet ma anche di strumenti di condivisione? O di altre professioni che escono dal loro tradizionale percorso per abbracciare nuove culture e nuove dimensioni? La contaminazione è auspicabile in ogni settore e per ogni ruolo e chi la attua è una persona adatta ad affrontare le innumerevoli sfide di un contesto in continuo cambiamento. Persone che sanno spingersi in posti insperati, che vanno a caccia di connessioni inaspettate, che fanno di questa parola per ora tanto di modo – ibrido – il leit motiv del loro percorso professionale. Da leggere se volete spaziare oltre il vostro settore, ma anche se cercate lavoro.
Il futuro del lavoro è femmina. L’autrice, Silvia Zanella, ex di Adecco e ora in forza a Ernst & Young come Head of Employee Experience, Employer Branding and HR Communications, è una professionista che di lavoro se ne intende ed è uscita a giugno con un saggio diverso dal solito, che fa riflettere su come intendiamo il lavoro e su come dovremmo intenderlo, specie alla luce dell’esperienza Covid-19. Il lavoro è femmina, non donna perché femminili sono le competenze che saranno sempre più richieste e che nessun robot sarà in grado di replicare. Sì, parliamo delle soft skill, ma anche di quell’emotività che spesso viene contestata alle donne, ma che invece è sempre più importante per (ri)organizzare le aziende e andare oltre quelle gerarchie rigide e precostituite che in un mondo sempre più orizzontale hanno poca ragione di esistere. Ve lo consigliamo per fare un’interessante riflessione su quello che è stato dopo il Covid, ma soprattutto su quello che sarà. Perché parlare di smart working non basta, bisogna piuttosto imparare a dare e generare fiducia, sapersi mostrare vulnerabili e capaci di mettersi in ascolto.
Scrivere per informare. Per questo libro, lo ammetto, chi vi scrive gioca in casa ed è di parte. Si tratta infatti del libro scritto insieme a Riccardo Esposito e pubblicato da Flacowski. Un libro double face in cui una giornalista (l’autrice di questo articolo) spiega a blogger, web writer, addetti stampa, comunicatori come utilizzare il metodo giornalistico nella scrittura online per fare informazione (senza dimenticare la user experience e la SEO) e dall’altro lato Esposito, blogger di Mysocialweb, spiega ai giornalisti quali caratteristiche possono mutuare dal mondo del blogging per rendere i contenuti non solo informativi, ma anche facili da fruire, da trovare su Google e come ottimizzarli al meglio. Anche se apparentemente sembra un libro solo per addetti ai lavori, in realtà è l’occasione per conoscere meglio le tecniche giornalistiche, capire come si genera una fake news e come evitarla, come i blog contribuiscono all’audience dei giornali e come vanno usate le immagini quando vengono prese dal web (con consigli per evitare multe e quant’altro).
IoT e nuovo marketing: come e perché le aziende devono utilizzare l’internet delle cose nelle loro strategie di marketing. Di Internet of Things si parla sempre tanto, ma spesso senza spiegare davvero a cosa serva, non solo lato utente, ma anche e soprattutto per le aziende e i professionisti. È questo – e tanto altro – che fanno Franz Russo e Claudio Gagliardini in questo testo pubblicato da Flaccovio lo scorso anno, ma sempre attuale. Come gli oggetti “intelligenti” che raccolgono e scambiano dati diventano sempre più importanti e vanno a colpire ogni settore? Che tipo di cambiamento stiamo vivendo? E quanto questo incide sulle aziende e, a cascata, sul lavoro di tutti noi? Le risposte in questo testo.
Employer branding. Sapevate che le aziende oltre a puntare sul marketing per promuovere i propri prodotti e servizi, devono lavorare per essere attrattive come luogo di lavoro dove i talenti vogliano fare carriera e condividere le loro competenze? È quello che si chiama employer branding che è anche il titolo del libro pubblicato da Apogeo lo scorso giugno e scritto da Antonio Incorvaia. Il libro ideale sia per chi cerca lavoro che soprattutto per chi lo fornisce, ossia le aziende che devono sempre più puntare sul valore umano per mostrarsi per l’appunto come ambiente di lavoro ideale, avvalendosi sì degli HR, ma anche di marketers e comunicatori. E questo si fa avendo chiara e comunicando la propria proposta di valore in modo che gli aspiranti candidati sappiano come lavora l’azienda e che impronta vuole lasciare nel mondo, ma anche attivando una strategia di employer branding. Interviste, casi studio e best practicse rendono questo testo concreto per un aspetto del marketing e della comunicazione aziendale destinato a diventare sempre più importante.