Alla cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival arriva come un uragano da Hollywood, Richard Gere, che per l’occasione ha incontrato la giuria in un collegamento streaming. L’attore che ha raccontato la sua esperienza alla kermesse dedicata ai film per ragazzi, ha aperto il suo collegamento con un messaggio importante rivolto proprio all’emergenza Coronavirus: “Sono contento di vedere tanti di voi con le mascherine. In questa pandemia ho perso due persone a cui tenevo tanto, il mio acting coach, e un altro amico che era un produttore musicale. Per favore siate attenti, è una faccenda molto seria.
Durante l’incontro durato circa 40 minuti, l’attore ha raccontato del particolare legame che ha con il Festival, luogo in cui cupido ha scagliato la sua freccia combinando un incontro tra l’attore e la sua attuale moglie: “Giffoni ha un posto molto importante nel mio cuore. Sono venuto sei anni fa con mio figlio che allora aveva 14 anni. Era due anni dopo il mio divorzio, e ho incontrato la mia moglie attuale (Alejandra Silva), con cui ora abbiamo due bambini, durante il mio viaggio a Giffoni. Sarò sempre grato a questo festival… Giffoni è fantastico, mi ha ispirato. Ho trovato ragazzi di tutto il mondo che comunicavano, con grande apertura mentale. Vi chiedo una sola cosa, reinvitatemi”. All’appello ovviamente ha risposto prontamente il direttore Claudio Gubitosi, che lo fa per l’anno prossimo e lui sorridendo risponde: “Accetto”.
L’incontro così lungimirante per i presenti ha lasciato spazio oltre che per le domande e i quesiti relativi all’esperienza professionale dell’attore, anche ad un importante momento di riflessione: “Ci sono due cose su cui dobbiamo tutti lavorare. Una è la saggezza, nel senso di capire la natura della realtà, il fatto che siamo tutti interconnessi e la vostra generazione lo capisce più di tutti. L’altra è la compassione. Augurare all’altro di stare bene, sentire un senso generoso dell’amore. Comprendere che tutti hanno problemi e soffrono”, ha sottolineato l’attore che continua spiegando: “Quando faccio qualcosa riceve più attenzione perché sono famoso, ma non vuol dire che sia più importante. Non serve per forza compiere grandi gesti, ne basta uno piccolo, come superare la propria rabbia, comprendere di più gli altri, non essere consumati dall’avidità. Ovviamente chi ne ha la possibilità dovrebbe anche agire concretamente”.
L’incontro termina con una domanda su come sia nata la sua performance in Rapsodia d’agosto (1991) di Akira Kurosawa: “Ero un incredibile ammiratore di Kurosawa. Ci siamo incontrati a New York e siamo diventati amici. Un paio di anni dopo, mi ha offerto la parte nel film, che era piccola, ma comprendeva un lungo monologo tutto in giapponese. Sul set ho pensato di dover anche sembrare un po’ giapponese, così mi sono messo a provare varie soluzioni. Lui mi guardava da un angolo e scuoteva la testa. Quando il traduttore gli ha chiesto perché, Kurosawa ha risposto, ‘Non so perché Richard faccia tutto questo a me sembra del tutto giapponese così com’è”.
Questo venerdì 21 agosto il Giffoni Film Festival ospiterà in streaming un altro grande nome del cinema: Sylvester Stallone.
Presenti al festival anche i Pinguini Tattici Nucleari, per un incontro powered by Comix: la band racconterà ai ragazzi del successo travolgente che li ha affermati nel panorama musicale italiano come uno dei gruppi più amati. Per la sezione masterclass si parte con Don Joe, dj, produttore discografico e rapper italiano, noto per la sua militanza nei Club Dogo, che spiegherà ai ragazzi come si riconosce un talento. Chiude il programma l’incontro con Ariete, stella nascente nel panorama indie e i Viito.