“Se ci sarà un caso positivo all’interno di una scuola bisognerà valutare la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl, e dopo averne valutato le circostanze. Non ci possono essere regole generali né ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici” . Così in una dichiarazione rilasciata all’Ansa il presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi) Antonello Giannelli.
“Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il covid – spiega Giannelli – è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla”, sottolinea il presidente dell’Anp che specifica “non parliamo di scudo penale, perché quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori”.
Tra le misure previste nelle linee guida dell’Anp per l’apertura dell’anno scolastico 2020/21, c’è l’indicazione a predisporre un locale interno ad ogni istituto scolastico che funga da luogo di accoglienza per gli eventuali casi sintomatici di coronavirus o sospetti.
Decisa sulla riapertura degli istituti scolastici anche il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina che su Facebook scrive: “Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti. È una priorità assoluta del Governo perché è una priorità di tutto il Paese. Dal primo settembre le scuole apriranno per chi è rimasto più indietro. Dal 14 riprenderanno ufficialmente le lezioni. Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano”.