La voglia di tornare a cantare insieme e provare a dimenticare tutto il dolore degli ultimi mesi, in un incontro intimo fatto di parole, melodia e un pubblico dotato di quel nuovo accessorio che ormai vive con noi da febbraio: la mascherina. Un elemento che si fa simbolo e apre il concerto di Daniele Silvestri sulle note di “A bocca chiusa”. Il cantautore romano accende una luce in questa estate priva di eventi dal vivo, unendosi ai colleghi Diodato, Max Gazzè, Alex Britti e a tutti gli artisti che per amore della musica e di chi lavora dietro le quinte, stanno provando a ripartire.
Silvestri, che ha suonato con la sua band al completo, ha fatto tappa a Roma, con 3 concerti alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, per la rassegna Auditorium Reloaded. Un tuffo nella sua storia, con una scaletta costruita ah hoc per recuperare anche perle mai suonate in questi 25 anni di live, versioni inedite e abbandonate nel tempo che adesso finalmente tornano a brillare.
“E’ il momento in cui riassaporiamo alcune libertà che davamo per scontate, questa riconquista ci è sembrata la cosa giusta ed è stata una scommessa farlo, un vanto. Ma senza di voi non esisterebbe niente di tutto questo. Grazie!” dice il cantautore al suo pubblico. Quasi tre ore di live, con una scaletta “che è un canovaccio, ma qualche scherzo ai miei musicisti lo faccio”, e lo fa davvero cogliendoli di sorpresa, avverte Silvestri che con La Bomba, ricorda la ricorrenza dei 40 anni della strage di Bologna del 2 agosto 1980. “A Bologna e ai suoi dolori. Peggio delle stragi in questo Paese c’è la mancanza di verità”. Come quella ancora tutta da definire per la morte di Paolo Borsellino, al quale è dedicata L’appello, con le agende rosse sventolate con orgoglio in platea.
Ma c’è spazio per la leggerezza e la spensieratezza con Gino e l’Alfetta, La Paranza, Salirò, che chiudono il concerto. Un’assenza però più delle altre. “Per i sostenitori di Cohiba sappiate che non ci sarà in questo tour, non riesco ad immaginarla senza assembramenti sotto e sul palco, la terremo da parte per quando potremo tornare ad abbracciarci”.
Ancora una replica all’Auditorium, poi il 6 agosto Grado (Go); il 7 Treviso; il 9 Berchidda (Ss); il 10 Cabras (Or); il 13 Norcia (Pg); il 22 Fasano (Br); il 25 Arezzo; il 29 Taormina; 4 settembre Cattolica (Rn); 5 settembre Brescia
La musica è sempre stato un settore con grandi difficoltà, ma non ha mai smesso di regalare emozioni. E’ per questo, che nonostante l’emergenza, molti artisti hanno deciso di ricominciare a suonare dal vivo. In sicurezza, con attenzione, ma con la voglia di continuare ad emozionare che è la cosa di cui hanno più bisogno gli italiani in questo momento.