L’emergenza legata al Covid-19 ha obbligato tutti a rivedere le proprie modalità di lavoro: abbiamo, quasi da un giorno all’altro, lasciato le nostre scrivanie negli uffici e ci siamo trovati a lavorare ed interagire dalle nostre case. E in questo contesto è cambiato radicalmente anche il modo di gestire i team, di comunicare e di collaborare per il raggiungimento degli obiettivi.
“Negli ultimi tre mesi – dichiara Massimo Michaud, Presidente di Cineas, Consorzio universitario fondato dal Politecnico di Milano e scuola di specializzazione sulla gestione dei rischi e dei sinistri – ci siamo ritrovati a lavorare in smart working ad alta intensità, ovvero per un tempo prolungato e per la totalità delle risorse, condizioni a cui le aziende non erano preparate. Il lavoro a distanza rappresenta uno degli aspetti di change mangement che ha avuto maggiori impatti in questo periodo e che, credo, ne avrà anche in futuro, portandoci in una dimensione del tutto nuova che abbiamo chiamato Smart Management. In questo periodo, chiunque gestisca risorse si ha dovuto rivedere le modalità di comunicazione, di engagement e di condivisione di informazioni ed obiettivi. Una richiesta di nuove competenze, a cui abbiamo cercato di rispondere con il master Cineas in Management e Leadership Skills che inizierà, in una modalità completamente rinnovata, a settembre 2020”.
Lo smart working, per sua natura, rappresenta una modalità di lavoro flessibile, si misura in risultati, non in ore lavorate o passate davanti al pc e richiede un livello di responsabilizzazione orizzontale – ovvero di tutti i dipendenti e collaboratori, non solo dei manager o dei vertici – estremamente elevato. Diventa indispensabile, quindi, avere una metrica condivisa per valutare e definire gli obiettivi, i tempi per raggiungere determinati risultati e per sapere chi fa una certa attività ed entro quando.
“La comunicazione chiara e precisa, unita alla condivisione e la valutazione degli obiettivi – aggiunge Michaud – gioca un ruolo cruciale per garantire, da un lato, la continuità del business e, dall’altra, per mantenere alto il livello di engagement dei propri collaboratori, elemento chiave per non compromettere le performance del team. Un buon manager non deve semplicemente motivare le proprie risorse, ma deve creare le condizioni favorevoli affinché ciascuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. Come? Creando una corrispondenza tra attività sfidanti e le competenze di ogni risorsa, affinché tutti siano motivati a superare i propri limiti”.