Nel bel mezzo dell’estate diverse centinaia di turisti, arrivati da tutto il mondo a Napoli, sono stati costretti a lunghe code d’attesa per visitare siti come Pompei o Ercolano. Gli ingressi di questi scavi sono, infatti, stati chiusi diverse volte per scioperi e assemblee sindacali. Cosa è successo?
Quadro generale – Parchi archeologici abbandonati a se stessi, mancanza di controlli, con conseguenti saccheggi, mancanza di fondi per conservare e far venire alla luce: il quadro dei beni culturali italiani sembra da vera emergenza. Quasi 10 milioni di euro in meno rispetto al 2012 nella casella delle “spese per interventi urgenti per le emergenze”; una disponibilità per il “programma ordinario dei lavori pubblici” che passa dai 70,5 mln di euro del 2012 ai 47,6 mln del 2013 (nel 2004 erano 201 milioni), l’aiuto che arriva dal Gioco del Lotto che dai 48,4 mln di un anno fa precipita ai 25,4 di quest’anno. Eccoli i dati ufficiali del Mibac, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, inviati dal Massimo Bray, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, alle Camere in luglio.
Partire dal nostro patrimonio – “La valorizzazione e il restauro dei beni culturali – dice Gianni Barzaghi, Camera di commercio di Monza e Brianza – con l’indotto che generano, e i flussi turistici che richiamano, dimostrano come la cultura possa davvero diventare una risorsa per stimolare e sostenere la crescita dell’economia locale. Pensiamo solo al nostro territorio della Brianza. Qui possiamo contare su un unicum, che mette insieme Villa Reale, Parco e Autodromo, che rappresentano una risorsa strategica soprattutto in vista di Expo”.
Non è l’unica voce che si alza a difesa dei bene culturali italiani. Guardando al quadro nazionale è cosa arcinota che l’Italia possieda il più grande patrimonio artistico e culturale di tutto il mondo, costituito da più di 3400 musei, 2100 parchi archeologici e 43 siti Unesco. Da noi il restauro e la conservazione possono contare su 3.550 imprese attive, di cui in Lombardia più di 600 (circa il 17% del totale nazionale).
Eppure Paesi con un patrimonio ben minore rispetto all’Italia hanno ben maggiori ritorni in termini di immagine e di economia. Come si esce da questa empasse?
Valore cultura – A fine agosto è stato presentato il decreto legislativo ‘Valore Cultura’ che diventerà legge entro il 9 ottobre 2013. A partire da questa data saranno subito avviati tutti i progetti connessi. Primo su tutti, la creazione di nuovi posti di lavoro: tirocini per 500 giovani del Sud e nuove assunzioni – fino a 150 – per archeologi, archivisti, bibliotecari e altre figure, che lavoreranno presso i musei e per le attività connesse a Pompei.
“Stiamo lavorando per creare le condizioni per assumere, dopo tanto tempo, il personale necessario” ha dichiarato Bray, spiegando come siano state stanziate nuove risorse e sbloccati fondi europei per 372 milioni.
Cosa cambierà per i giovani – Alcuni spazi statali e demaniali saranno affidati alla gestione di artisti under 35, sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale.
Per facilitare l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico, poi, il Mibac avvierà un programma straordinario d’inventariazione e digitalizzazione: per svolgere queste attività, saranno selezionati 500 laureati di età inferiore a 35 ai quali sarà data la possibilità di accedere a un tirocinio di 12 mesi. “Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge – dicono dal ministero -, sarà indetto un concorso pubblico per reclutare i giovani candidati”.
La risposta dell’ordine degli archeologi – “Su quanto stabilito per Pompei non possiamo che essere contenti – ci spiega Salvo Barrano, presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi, ANA -. In attesa della pubblicazione dei singoli bandi, ci lascia però perplessi il programma straordinario di digitalizzazione del patrimonio culturale, nel quale saranno coinvolti 500 under 35. Promuovere un programma speciale, coinvolgendo i professionisti del settore, è senz’altro positivo ma occorre scongiurare il rischio che l’iniziativa del Governo si riveli l’ennesima azione straordinaria che si esaurisce dopo pochi mesi, senza lasciarsi nulla alle spalle”.
Contro risposta del Governo – “Lavorerò affinché l’Italia non abbia niente da invidiare al Met di New York”. Conferma il ministro. Ora non ci resta che aspettare l’entrata in vigore di tutte le misure.
Per saperne di più – comunicato stampa del Governo sul decreto legge ‘Valore Cultura’ www.governo.it