E’ la platea del lavoro autonomo a pagare il conto più salato della crisi economica provocata dal Covid-19. Oltre il 50% delle famiglie italiane ha accusato una contrazione del reddito per effetto delle misure di contrasto del virus ma gli indipendenti sono i più colpiti. Quasi l’80% ha subito una riduzione del reddito familiare e per il 35% il calo del reddito è stato superiore al 50%. E’ una fotografia impressionante quella che emerge dalla indagine straordinaria realizzata dalla Banca d’Italia presso le famiglie italiane tra aprile e maggio per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative. I dati sono stati riportati da una nota diffusa dalla Cna.
I dati. Per il 28,2% degli indipendenti nel periodo di lockdown il reddito familiare si è ridotto tra il 25 e il 50% mentre soltanto per il 20% il reddito è rimasto invariato. L’indagine inoltre evidenzia che oltre un terzo del totale delle famiglie italiane ha risorse finanziarie sufficienti per soli tre mesi, percentuale che sale al 53,6% per i lavoratori dipendenti a termine e al 51% per i disoccupati. Quasi un indipendente su 5 dispone di risorse per meno di tre mesi ed ha avuto un calo del reddito di oltre il 50%.
Gli indipendenti in sofferenza. Sulle aspettative, il 47% delle famiglie prevede che tra un anno il suo reddito avrà subito un calo. Per quelle che hanno già accusato una contrazione superiore al 50% la previsione a dodici mesi è che un quarto vedrà confermata una flessione superiore al 50%. Per le famiglie che hanno un mutuo, oltre un quarto si trova in difficoltà per pagare le rate. Anche su questo aspetto – si legge ancora – gli indipendenti sono quelli più in sofferenza con il 39% in difficoltà, peggio anche rispetto ai disoccupati che si fermano al 34,9%. Soltanto il 12,7% del totale ha fatto ricorso alla moratoria.