Cinquanta nuovi punti vendita sul territorio nazionale e 2000 assunzioni entro la fine dell’anno. E’ questo il piano con cui Lidl Italia, catena di supermercati con oltre 660 punti vendita su tutto il territorio nazionale, punta a dare nuovo impulso all’economia nazionale, duramente provata dal lockdown a seguito all’emergenza sanitaria del Covid-19. Con “Lidl per l’Italia” – questo il nome del piano, presentato nei giorni scorsi a Milano presso il nuovo punto vendita di via delle Forze Armate 314 – l’azienda strutturerà gli investimenti su tre pilastri: immobiliare e logistica; creazione di nuovi di posti di lavoro; valorizzazione della filiera agroalimentare italiana.
I 3 pilastri del piano Lidl per l’Italia
Gli investimenti nel comparto immobiliare. Complessivamente, per il comparto immobiliare sono previsti investimenti per un valore superiore ai 400 milioni di Euro. L’ambizioso piano di investimenti immobiliari prevede l’apertura di 50 nuovi punti vendita entro la fine dell’esercizio fiscale, diversi interventi di restyling della rete esistente, oltre a importanti investimenti nella logistica. Dopo la pausa forzata dovuta al lockdown, il piano di espansione è ripartito a pieno regime già dal 4 maggio scorso, giorno della riapertura dei cantieri, e la successiva inaugurazione dei primi 4 nuovi punti vendita (Ancona, Manerba del Garda (BS), Osio Sotto (BG), Cormano (MI)). Quella di via delle Forze Armate a Milano sarà dunque la 5° apertura in meno di due mesi, un segnale di ripresa molto forte, considerando che ogni singola apertura genera ricadute economiche positive dirette e indirette sul territorio. Il totale degli investimenti negli ultimi 6 anni supera i 2 miliardi di Euro, ai quali si aggiungono quelli previsti per l’anno in corso.
L’occupazione sul territorio. Nel corso del 2020 sono previste oltre 2.000 assunzioni a livello nazionale. Un trend di crescita che l’azienda mantiene costante da tempo e che verrà confermato anche nel corso di un anno in cui l’impatto del Covid-19 si farà sentire su tutta l’economia italiana e internazionale. Ad oggi il team di Lidl in Italia è composto da oltre 16.500 collaboratori per oltre 660 punti vendita e 10 piattaforme logistiche. Nella sola Lombardia sono attualmente occupate oltre 2.700 risorse per un totale di 123 punti vendita.
La valorizzazione della filiera agroalimentare italiana. L’italianità continuerà a rappresentare uno dei pilastri imprescindibili della strategia aziendale. L’80% di quello che i clienti Lidl trovano in assortimento è prodotto in Italia. Rimarrà centrale il ruolo delle piccole e medie imprese alimentari, che sono la spina dorsale del sistema economico del Paese e che negli ultimi anni sono cresciute insieme a Lidl. Infine continuerà ad essere fondamentale il valore dell’export: essendo operativa in 29 Paesi con oltre 10.800 punti vendita e circa 287.000 dipendenti, Lidl riesce ad esportare la tradizione enogastronomica italiana in giro per il mondo. Nel 2019 l’azienda ha esportato prodotti italiani per un valore superiore a 1,6 miliardi di Euro. Di questi, oltre 420 milioni di Euro sono generati dall’ortofrutta, acquistata da produttori italiani e venduta in tutti i supermercati Lidl nel mondo; in altri termini, da sola Lidl esporta circa il 9% del valore totale di export di frutta e verdura italiana a livello globale.
“Lidl per L’Italia nasce dalla nostra determinazione nel guardare al futuro con positività e ottimismo. Nei mesi scorsi – commenta Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia – abbiamo sentito parlare tante volte di ripartenza, rilancio e fiducia. Si tratta di concetti che assumono oggi più che mai un significato importante non solo per il comparto della Grande Distribuzione Organizzata, ma per tutta l’economia italiana. Oggi vogliamo condividere la nostra visione di futuro, che esprimiamo attraverso i tre pilastri alla base di questo piano: occupazione, investimenti e sostegno alla filiera del Made in Italy. Come Lidl – conclude Silvestri – continueremo a puntare sulle eccellenze del nostro Paese per valorizzarle sia in Italia che all’estero contribuendo ad un’importante fetta dell’export dei prodotti nostrani”.