Pensi che parlare di ‘miele senza api’ sia un’assurdità irrealizzabile? Ebbene no, almeno non per quanto riguarda la produzione del miele Made in Cina che sta invadendo l’Italia mettendo in serie difficoltà i produttori locali e la salute dei consumatori.
L’allarme della Cia: miele cinese non conforme alle norme. “Si tratta di un prodotto creato a tavolino, con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e con metodologie di produzione non conformi alle norme europee, dove l’uomo si sostituisce alle api, nella realizzazione del processo di maturazione”, denuncia la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che lancia l’allarme. Mentre la produzione di miele è messa a repentaglio dai cambiamenti climatici, quello contraffatto, che viene venduto nei supermercati italiani al prezzo stracciato di 1 euro o poco più, oltre a produrre danni inestimabili per l’economia ha pesanti ricadute sia sui produttori di miele italiano che sull’intera catena dell’agricoltura che dipende al 70% dalle api nella loro funzione insostituibile di impollinatori.
Il danno economico. Potendo contare su costi e tempi di produzioni più rapidi e sbrigativi e quindi venendo meno le caratteristiche di genuinità del prodotto, il falso miele oltre ad essere “difficile da rilevare ai controlli alle frontiere, – denuncia la Cia Agricoltori – crea una concorrenza sleale fortemente penalizzante per l’apicoltura italiana, dove il prezzo medio di produzione è di circa 4 euro al chilogrammo”.
Le esportazioni di miele cinese in Europa, che secondo quanto denunciato dalla Cia ammontano a circa 80mila tonnellate e sono in costante aumento, contribuiscono a mettere in ginocchio quella che è la produzione artigianale di miele originale che purtroppo nel 2019 registra una flessione del 50%. Con 63mila apicoltori italiani già fortemente provati dalle condizioni atmosferiche avverse degli ultimi anni, rischia di scomparire un comparto che conta 1,5 milioni di alveari, 220mila sciami, 23mila tonnellate di prodotto e oltre 60 varietà.
Nel frattempo il miele cinese, contraffatto e tutt’altro che genuino o artigianale, ha la meglio sulle tavole dei consumatori che, spesso attratti dal basso costo, non sanno e non immaginano come sia stato realmente realizzato il prodotto.