Ad un anno esatto dall’inizio del caso Bibbiano, si torna a parlare di “Angeli e demoni”, l’inchiesta che aveva portato alla luce un sistema di presunti affidi illeciti di minori, messa in atto a scopi di lucro da una parte dei servizi sociali dell’dell’Unione Val d’Enza, un consorzio di sette comuni che condividono la gestione di diversi servizi. Lo scorso 23 giugno la Procura di Reggio Emilia ha infatti chiesto il rinvio a giudizio di 24 persone, tra cui lo stesso sindaco di Bibbiano Andra Carletti (Pd). Immediata la reazione dei leader del centrodestra, da Matteo Salvini (Lega) a Giorgia Meloni (FdI), che via social hanno applaudito alla decisione della Procura, polemizzando di nuovo contro l’atteggiamento, a loro detta, di estrema superficialità perseguito dalla sinistra in questa vicenda.
La richiesta di rinvio al giudizio, decisa dalla Procura di Reggio Emilia, ha interessato 24 persone, tra cui il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, la ex dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val D’Enza Federica Anghinolfi, nonché gli psicoterapeuti Claudio Foti e Nadia Bolognini, dirigenti dell’onlus Hansel e Gretel di Moncalieri (TO), alla quale faceva capo La Cura, la struttura pubblica del comune di Bibbiano in cui i minori venivano sottoposti a sedute di psicoterapia del prezzo di 135 euro l’una, nonostante queste ultime costituiscano un servizio gratuito delle Asl. Lunghissima la lista di capi di accusa attribuiti agli indagati, tra cui abuso d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, frode processuale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni dolose gravissime. Nello specifico a Carletti si contestano i reati di falso e abuso d’ufficio.
I primi a commentare la notizia sono stati i leader del centrodestra, che dalle loro pagine social hanno espresso soddisfazione per quella che hanno definito una vittoria nella battaglia per la verità e la giustizia. A sottolineare questo aspetto è stata soprattutto Giorgia Meloni che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Chiusa l’indagine su Bibbiano: la Procura di Reggio Emilia ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”. Hanno provato in tutti i modi a minimizzare la vicenda, arrivando a spacciarla addirittura per un ‘raffreddore’, ma ora la giustizia sta facendo luce su questa terribile storia. Come promesso, continueremo a tenere accesi i riflettori sullo scandalo affidi: lo dobbiamo a tutti i bambini e alle famiglie coinvolte”.
Contro la sinistra si scagliano anche le parole di Matteo Salvini, che su Tweeter scrive: “Quello che a sinistra è stato definito un semplice raffreddore ha prodotto 24 richieste di rinvio a giudizio. Su Bibbiano attendiamo le sentenze, come è giusto che sia, ma dal Pd e dintorni dovrebbero farsi un esame di coscienza per l’arroganza e la superficialità con cui hanno liquidato il dolore di troppe famiglie”. Il riferimento del leader della Lega è alla frase, più volte ricordata dagli esponenti del centrodestra, pronunciata nell’autunno scorso da Giuliano Limonta, presidente della commissione tecnica regionale sui minori, istituita dalla giunta Bonaccini dopo i fatti di Bibbiano: “L’organismo dell’Emilia-Romagna è sano nonostante alcuni raffreddori”. Intanto, si attende il prossimo 30 ottobre, data nella quale è stata fissa l’udienza davanti al Gip per i 24 imputati.