Non solo “bustarelle”, secondo “modalità classiche della corruzione, per la consegna di denaro”. Anche “caciocavalli in cambio di una scarpa ortopedica, prodotti per il cane di famiglia” e persino la “disponibilità di un dog sitter”. Una serie di ‘regali’ per la responsabile amministrativa del settore Assistenza protesica della Asl di Lecce, Carmen Genovasi, 46, arrestata in flagranza di reato, assieme a Giuseppe Bruno, dipendente della società “Nuove tecnologie ortopediche Colella srl”, autore di una confessione che incastra la funzionaria confermando la tesi della Procura.
“Del tutto inverosimili – scrive il gip – sono risultate essere le dichiarazioni rese, in sede di interrogatorio, da Genovasi, la quale ha riferito di aver portato la busta contenente il denaro da casa in quanto, quel giorno, doveva sostenere delle spese e aveva intenzione di organizzare una festa per il figlio”. La funzionaria Asl, difesa dagli avvocati Carlo Sariconi e Simona Ciardo, è stata già sospesa dall’incarico (come atto dovuto), e si è riservata di sostenere un ulteriore interrogatorio nei prossimi giorni.
Le indagini. All’indomani degli interrogatori davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giovanni Gallo e della raffica di perquisizioni, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla pm Roberta Licci, imbastita sull’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e sull’attualità di concrete esigenze cautelari. In primis il pericolo di inquinamento delle prove. Gli indagati sono diventati otto e non è detto che non il numero resti, tali perché gli accertamenti non sono affatto terminati.
La perquisizione a casa di Genovasi, ha portato a scoprire “76 banconote”, sempre in taglio da 50, per complessivi 3.800 euro. Somma che funzionaria della Asl ha giustificato, precisando che si trattasse di denaro che le serviva per una serie di pagamenti. Versione però smentita da Bruno il quale, già nel corso della perquisizione, ha ammesso di aver prelevato parte della somma. Nel corso delle verifiche condotte dai finanzieri nell’ufficio protesi della Asl e in particolare in una stanza adiacente l’ufficio di Genovasi, adibito a segreteria, i militari hanno sequestrato altro materiale considerato di interesse investigativo: di rilievo, un’altra busta di colore giallo, con la scritta ‘Fabio’, contenente altra busta con 550 euro”.