Il calo del costo di gas naturale ed energia elettrica, causato sia dalla riduzione dei quantitativi degli scambi commerciali sia dallo stop delle attività di trasporto e la riduzione dei consumi causati dall’emergenza sanitaria, ha comportato una riduzione della spesa per le imprese italiane. E’ quanto emerge da una nota diffusa da Unioncamere.
I dati. Dal monitoraggio periodico dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle imprese operato da Unioncamere e Bmti con il supporto di Ref Ricerche, – spiega Unioncamere – emerge che nel secondo trimestre la riduzione media della spesa, riferita ad alcuni profili tipo rappresentativi delle esigenze produttive e di consumo delle Pmi italiane (negozio di ortofrutta, supermercato, bar, parrucchiere, ristorante, albergo), sarà del -17,5% per l’energia elettrica e del -15% per il gas rispetto allo stesso periodo del 2019.
La spesa unitaria media – prosegue Unioncamere – si assesterà dunque sui 181 euro al MWh per l’energia elettrica e 0,65 euro al mC per il gas naturale. Nello specifico, tra i differenti profili tipo di impresa analizzati, per quanto riguarda l’energia elettrica le riduzioni dei costi oscillano tra il -15% per il negozio di ortofrutta e il -20% per l’albergo. Per la spesa di gas naturale il calo si attesta tra il -14% per il negozio di ortofrutta e il -16% per il ristorante.
Il petrolio. Il Brent (il principale punto di riferimento mondiale del prezzo) è precipitato dagli oltre 70 dollari al barile toccati a gennaio fino ai 16 dollari al barile di aprile, il minimo storico del 2020, per recuperare parzialmente fino ai 36 dollari al barile a maggio. Anche le quotazioni del gas naturale – conclude Unioncamere – sono crollate per effetto della chiusura delle industrie e delle attività commerciali.
Il prezzo ha sfiorato i 15 centesimi di euro al mC a maggio (-48% rispetto ad un anno fa e – 43% rispetto a tre mesi fa). I primi mesi dell’anno hanno determinato in Italia anche una riduzione della produzione totale di energia elettrica (-6,4% rispetto al I trimestre del 2019), principalmente imputabile all’eolico (-17,4%) e al termoelettrico (-9,4%). Cresce invece l’idroelettrico (+17,5%).