Al giorno d’oggi sono sempre di più i ruoli professionali che possono essere svolti da freelance, ovvero da liberi professionisti che operano per una o più società o organizzazioni, senza però avere alcun rapporto contrattuale di dipendenza con le stesse. Dai giornalisti ai consulenti marketing, dai fotografi agli interpreti e traduttori, i professionisti freelance operano nei più differenti settori d’impiego.
Freelance: sono più i pro o i contro? Se è vero che i professionisti che operano come freelance hanno notevoli vantaggi nella gestione del tempo e nella libera organizzazione del proprio lavoro, con la possibilità di instaurare diverse collaborazioni nello stesso momento, è pur vero che spesso si trovano a dover fare i conti con alcune limitazioni. Per il carattere autonomo della loro prestazione, questi professionisti sono spesso esclusi dalla partecipazione alla vita aziendale e non hanno accesso agli eventuali vantaggi e benefit che l’azienda offre invece ai propri dipendenti. Ma per fortuna non sempre è così: esistono, infatti, anche aziende in cui vengono messi a disposizione dei collaboratori freelance gli stessi o gran parte dei servizi garantiti al personale dipendente. Una tra le principali realtà che può vantare questo merito è Landoor, società di traduzioni e interpretariato che, con la sua trentennale esperienza, ha coniato la figura del collaboratore “network” ovvero un freelance a tutti gli effetti, a cui però vengono offerti quasi tutti i servizi garantiti al personale dipendente.
Una via di mezzo tra il freelance e il dipendente. Ai collaboratori – traduttori, proofreader, revisori, grafici – più legati all’azienda, chiamati in Landoor “network”, viene offerta la possibilità di operare all’interno degli spazi di coworking in cui ha sede la società, in modo da potersi interfacciare direttamente con il personale dipendente. Sono contrattualizzati con condizioni fidelizzanti quali, ad esempio, l’accesso al programma di formazione continua e pagamento a ricevimento fattura. Non è tutto: i “network” possono accedere anche all’ampia gamma di benefit e servizi welfare messi a disposizione dall’azienda che, anche grazie alla partnership instaurata con l’innovativo business hub Copernico, può offrire un programma di benessere lavorativo e di work-life balance (Weldoor) dedicato, appunto, sia ai dipendenti sia ai collaboratori. Tra i 2000 freelance dislocati in tutto il mondo, Landoor vanta una rete di oltre 60 traduttori cosiddetti network.
Nel lungo periodo di lockdown da Covid-19, le attività di Weldoor non si sono fermate: con “Weldoor a casa tua” i benefit legati alle attività fitness (da yoga a pilates, cross active e quant’altro) sono entrati nelle case di dipendenti e collaboratori, che non hanno dovuto così rinunciare al loro benessere lavorativo. Nella fase di prudenziale smart working che sta seguendo al lockdown, i network si trovano perfettamente a proprio agio, essendo stati proprio loro i precursori di questa modalità di lavoro quando l’azienda, venticinque anni fa, passò dall’uso dei registratori analogici (per la dettatura delle traduzioni) a quelli digitali e si avventurò nell’allora misterioso mondo di Internet e della posta elettronica.
Un altro strumento molto importante ed efficace è il modulo di gestione dei collaboratori che, sviluppato dal reparto R&S di Landoor e integrato nella piattaforma gestionale Door24, permette a ogni traduttore o altra figura professionale di collegarsi e aggiornare periodicamente e costantemente il proprio profilo. Attraverso questo sistema, le risorse vengono suddivise – e automaticamente ricercate in fase di assegnazione progetti – in base a servizi offerti, combinazioni linguistiche, settori di specializzazione e dotazione hardware/software, permettendo un aggiornamento interattivo da parte dei collaboratori e una rivalutazione continua a cura del reparto Vendor Management. Tra le informazioni inserite, spicca per importanza il programma di formazione individualizzato per ogni collaboratore, che consente al Vendor Management di monitorare e sviluppare costantemente le competenze specialistiche acquisite dai vari membri del team, secondo i criteri previsti dallo standard ISO:9001. Monitoraggio e sviluppo consentiti dal sistema anche in fase di distanziamento sociale da Covid-19, durante la quale non sono mancate numerose occasioni di formazione online, dai webinar alle videoconferenze, fino ai convegni specializzanti.
Landoor, una grande famiglia. Nonostante la forzata lontananza fisica, il supporto ai collaboratori non è mai venuto meno, non solo sotto il profilo tecnologico (cloud computing e Door24), ma anche e soprattutto grazie a momenti di incontro virtuali tra l’azienda, i dipendenti e i network. Gli “apericall” del venerdì sera si sono rivelati anche un momento di leggerezza e chiacchiere, proprio come un incontro tra amici dopo una giornata di lavoro. In Landoor, dove buona parte dei rapporti di lavoro o di collaborazione inizia con uno stage, va a crearsi un rapporto che nasce e cresce nel tempo fino a fare sentire ogni collaboratore parte integrante dell’organico e della vita aziendale. Proprio come in una grande famiglia.