Un castello, una foresta, una tenda, o anche il mare aperto. Non sono ambite mete di vacanze, bensì possibili luoghi dove tenere riunioni di lavoro. Abbandonando ipertecnologiche sale a disposizione in azienda, infatti, c’è chi preferisce luoghi decisamente meno ortodossi, ma anche meno noiosi. A stilare la classifica dei luoghi più strani per organizzare meeting di lavoro, secondo gli italiani, è una ricerca condotta da Regus, fornitore di spazi ufficio flessibili.
Secondo l’indagine, che ha coinvolto oltre 26.000 persone appartenenti a 90 paesi diversi, anche in Italia si sta diffondendo progressivamente l’abitudine di organizzare meeting in luoghi inconsueti. Cresce, infatti, il numero dei manager e dei lavoratori autonomi che abbandona spazi aziendali ad hoc preferendo luoghi più insoliti per gestire i propri affari, anche quando si tratta di organizzare riunioni di lavoro.
Così, al primo posto della top ten, figura una linea di produzione per pneumatici, seguita da un castello danese, dalla foresta pluviale dell’Amazzonia, ma anche dal più patriottico chiostro del Duomo di Milano. Si opta, poi, scendendo nella classifica, per una lavanderia automatica, una tenda su un lago ghiacciato, un frantoio, una piattaforma in mare aperto. Per finire con una centrale elettrica sotterranea e una cabina di funivia sul Passo dello Stelvio.
“I luoghi strani in cui vengono organizzate le riunioni di lavoro, dalle sale da bagno agli edifici abbandonati, fino alle spiagge, mostrano quanto sono diventate flessibili e di ampie vedute le persone nel mondo degli affari”, commenta Mauro Mordini, general manager di Regus Italia. “I luoghi riportati nel sondaggio – avverte – potrebbero non piacere a tutti e sicuramente alcuni di essi potrebbero dare adito a riflessioni in termini di sicurezza e professionalità”.
Ma niente paura. “Per i professionisti meno avventurosi, nel mondo è disponibile una rete di luoghi di lavoro ampia, produttiva e professionale, che aiuta a concentrarsi sugli obiettivi anziché sui luoghi insoliti circostanti”, assicura il general manager di Regus Italia.