Riporta la stampa specializzata che il mago della finanza Warren Buffett, notoriamente ottimista e pronto a cogliere occasioni nelle crisi, oggi sia più pessimista e preveda un futuro incerto, che lo spinge a preferire la liquidità agli investimenti. Le apprensioni dell’Oracolo di Omaha sono in parte quelle di tutti noi. Il desiderio di normalità della “fase due “della emergenza Covid19 si articola, nell’immaginario collettivo, nella riapertura delle attività economiche e di servizio, auspicate da tutti gli operatori economici. I clienti si aspettano o già sperimentano modifiche e variazioni nei comportamenti abituali, ma la profondità dei cambiamenti che si dovranno affrontare, nella operatività micro o nell’aspetto più macro dei modelli di business, è ancora da in parte da costruirsi. Ne sono un esempio settori popolari come il turismo, l’intrattenimento o lo sport ma anche settori più specializzati come la convegnistica o la lirica.
Nella “fase uno” si sono adottate velocemente norme di sicurezza e ci si è adattati alle restrizioni della quarantena. Un esempio straordinario di resilienza ed efficacia sono stati la sanità e la scuola, eroici in modo differente. Pensiamo come migliaia di insegnanti delle scuole primarie e secondarie, molti non giovanissimi, poco avvezzi alle tecnologie, hanno dovuto affrontare, assieme alle famiglie, lo stress della riqualificazione delle lezioni a distanza. Adesso, velocemente e in modo intelligente, bisogna ripensare il modello di business e come si articolerà produzione ed erogazione del servizio di molti comparti e filiere produttive. A livello organizzativo e dei tipici processi di gestione del personale una sfida non banale.
4 temi, 4 incontri. È per facilitare lo scambio di esperienze e aiutare tutti a ripensare i processi interni, pur nella differenza delle organizzazioni, che abbiamo pensato a quattro incontri su quattro temi cruciali. Il primo (12 maggio) affronta il tema più generale dei modelli di business e della articolazione organizzativa. Invitati a discuterne Raoul Nacamulli, un accademico esperto di organizzazione aziendale, assieme a Marco Scotti di Basf e Graziella Rifino di Furla, due HR di settori economici diversi. Con modelli di business differenti, alcune sfide rimangono comuni ma possono portare a soluzioni diverse, anche in ragione della cultura organizzativa. Garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, riorganizzare il lavoro a distanza per i colletti bianchi, migliorare l’agilità nei processi decisionali, rivedere allocazione o riallocazione delle risorse umane sono tra queste sfide, che non possono essere affrontate senza garantire coerenza con le strategie. Il secondo incontro (20 maggio) che vedrà la presenza di Marco Monga, HR dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Mascia Bertoni, una psicologa esperta nel coaching, affronterà il tema di come sostenere la leadership dei capi e delle persone più esposte allo stress e alla incertezza, in un momento delicato e in cui si può operare solo a distanza. L’efficacia dell’apprendimento a distanza, l’uso delle piattaforme collaborative e le diverse strategie per trasformare l’apprendimento con strumenti digitali in una esperienza positiva, sono al centro del terzo incontro (26 maggio) e ne discuteranno la Responsabile del Learning di Pirelli, Donatella De Vita e il Prof. Carlo Galimberti, Ordinario in Università Cattolica ed esperto di comunicazione e nuove tecnologie. Infine con Andrea Santin di Illy discuteremo il 4 giugno dei problemi che si pongono nella gestione del performance management e dei sentieri di sviluppo a fronte delle limitazioni e delle modalità di lavoro che ci ha imposto il Covid19.
Move Fast e Be Smart è il titolo che abbiamo voluto dare a questi incontri. Un titolo che sottolinea, in modo inequivocabile, modalità e direzione dell’adattamento necessario a sopravvivere in questo momento. Chi volesse iscriversi a uno dei quattro incontri o a quelli che lo interessano di più, può farlo scrivendo a [email protected]. Il Coronavirus è stato il più importante motore e agente del cambiamento degli ultimi anni. In controluce si possono intravvedere delle tendenze: da controllo sui comportamenti a controllo sui risultati; da pianificazione e programmazione a provo, percepisco, rispondo, adatto; da ordine top down a maggiore coinvolgimento nel disegnare le soluzioni; da silos a interdipendenza. Insomma, il Covid19 ci ha abituato nella quarantena a rivalutare i piccoli piaceri quotidiani e sta illuminando un modello di organizzazioni che va nella direzione di essere più agili. Consolidare i cambiamenti e dove e come cambiare dipende da noi. “The coronavirus crisis thrusts corporate HR chiefs into the spotlight” ha titolato The Economist nella sua versione on line del 24 Marzo, sottolineando come mai prima d’ora le aziende avessero avuto e abbiano bisogno di HR Manager capaci e innovativi.