Avvio in calo anche per le Borse europee, dopo il crollo del prezzo del petrolio. Londra arretra dell’1,49% a 5.728 punti. A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1,43% a 16.855 punti. Francoforte cede l’1,64% a 10.514 punti e Parigi l’1,43% a 4.417 punti. Nelle contrattazioni in Asia tornano sopra lo zero i prezzi del petrolio, dopo il crollo senza precedenti della vigilia del barile Usa. Il Wti passa di mano a 1,58 dollari al barile dopo aver chiuso a -37,63 a New York ed essere diventato per la prima volta nella storia negativo, il che significa che chi vende e’ chiamato a pagare chi acquista il contratto purché si prenda i barili di petrolio comprati.
Borse asiatiche in calo. I mercati hanno imboccato nuovamente la via del ribasso e sono tornati a scambiare con rossi evidenti. Perdite in Asia, dove le Borse hanno deciso di seguire Wall Street registrando flessioni superiori ai 2 punti percentuali. Anche le notizie giunte dalla Corea del Nord e riguardanti lo stato di salute di Kim Jong-un hanno inciso sull’andamento delle borse. Un report pubblicato dal Cnn, che ha fatto riferimento a fonti dell’intelligence statunitense, ha parlato di una situazione critica, legata all’intervento cardiovascolare cui si è sottoposto l’uomo la scorsa settimana.
Il mercato sudcoreano ha bruciato ben oltre il singolo punto percentuale sulla scia delle notizie riguardanti Kim. Non è andata bene neanche alla Cina, visto che tutti i principali indici del Dragone hanno registrato rossi superiori all’1%, mentre l’Hang Seng ha perso più di 2 punti percentuali sul finire di seduta. Lo stesso per il Giappone (Nikkei), l’Australia e la Nuova Zelanda, tutti in rosso di oltre il 2%. Stesso discorso per il Vecchio Continente, con tutti i principali indici a scambiare con flessioni di oltre l’1% e il 2%. Anche i futures di Wall Street hanno lasciato presagire un’apertura in ribasso.