Ammontano a 157.038 le pensioni nel primo trimestre del 2020 con un importo medio pari a 1.128 euro. Sono questi i dati dell’Osservatorio sui flussi di pensionamento dell’Inps. Il peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all’anno precedente sia per l’aumento dell’età legale sia per l’introduzione della Quota 100, ritorna nel primo trimestre 2020 a livelli più bassi arrivando a una quasi parità tra pensioni di anzianità e di vecchiaia liquidate.
Il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia del primo trimestre 2020 – spiega l’Inps – si presenta più che dimezzato rispetto a quello dell’intero anno 2019 tale diminuzione è imputabile congiuntamente all’aumento del numero delle pensioni di vecchiaia liquidate nel primo trimestre del 2020 che non subisce più il suddetto blocco dell’anno precedente e la diminuzione costante negli anni del numero delle pensioni di invalidità.
La percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019 un valore superiore di 5 punti passando da 96 a 101 con il sorpasso nel primo trimestre del 2020 delle prime sulle seconde. A livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia– rileva l’Inps – resta sostanzialmente il medesimo 50 nel 2019 e 51 nel primo trimestre 2020.
I requisiti delle pensioni di vecchiaia. Negli anni 2019 e 2020, – prosegue l’Inps – l’età minima di accesso alla pensione di vecchiaia non ha subito incrementi, rimanendo pari a 67 anni in tutti e due gli anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi. Per quanto riguarda i requisiti della pensione anticipata, essi restano paria 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’eta’.
Il confronto. Nel primo trimestre del 2020, l’Inps ha liquidato 17.938 assegni sociali per un importo medio di 406 euro. Rispetto allo stesso periodo del 2019, quando erano stati 3.839, l’aumento è più che quadruplicato (+367,3%), mentre l’importo è rimasto simile (424 euro lo scorso anno). Più nel dettaglio, – conclude l’Istituto – a beneficiare della liquidazione dell’assegno sociale sono stati 7.660 uomini per 428 euro in media e 10.278 donne per 389 euro in media.