In Italia, il settore dell’Automazione conta 40mila addetti e sviluppa un fatturato di 3,6 miliardi di euro. Dopo un biennio di crescita a 2 cifre, nel 2012 l’Automazione in Italia ha registrato una prima battuta d’arresto. Il rallentamento della domanda mondiale ha pesato non poco, poiché il settore ha una quota export del 60%. Le previsioni per il 2013 sono di un anno di stabilità o, dicono da Anie, di un leggero calo del 2-3%.
Per raccontarci questa realtà produttiva italiana abbiamo intervistato il direttore generale di ANIE Confindustria, Maria Antonietta Portaluri, che rappresenta le imprese italiane dell’elettrotecnica e dell’elettronica. Anie è composta da 11 associazioni e riunisce comparti strategici dell’industria nazionale: conta su quasi 1.200 aziende associate e su circa 425mila occupati, con un fatturato di 63 miliardi di euro (di cui 29 miliardi di esportazioni).
Le Professioni di Anie – Tra le associazioni aderenti ad ANIE figura anche ANIE Automazione che rappresenta, sostiene e tutela le aziende operanti nei seguenti comparti: Azionamenti Elettrici; Componenti e Tecnologie per la misura e il controllo; HMI-IPC-SCADA; Meccatronica; PLC-I/O; Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti; Telematica applicata a Traffico e Trasporti; UPS – Gruppi Statici di Continuità e Automazione di Processo.
Il mercato dell’Automazione è alimentato in parte da imprese manifatturiere, ma più che altro dai rami commerciali delle aziende multinazionali. Pertanto, il settore assorbe competenze di tipo prevalentemente tecnico e tecnico-commerciale. “La figura professionale più ambita – spiega il direttore generale di Anie – si conferma quella dell’ingegnere, nello specifico elettrico, elettronico e meccanico. Il trend più interessante, in particolare per quanto riguarda l’automazione di fabbrica, è probabilmente costituito dalla meccatronica. Altri ‘filoni’ promettenti, per quanto riguarda le specializzazioni del futuro, sono rappresentati dall’automazione delle reti e dalle connessioni con la cosiddetta ‘smart community”’.
Figure ricercate – “Nel settore dell’automazione – mi racconta Maria Antonietta Portaluri -, in particolare, si registra un buon movimento ‘in entrata’ sul fronte occupazionale. Il contratto a tempo determinato è più utilizzato che in passato e si conclude quasi sempre con l’assunzione: l’azienda ha tutto l’interesse a trattenere con se’ risorse che hanno acquisito competenze molto tecniche e specifiche durante il periodo di contratto a tempo determinato, continuando ad investire in formazione, perché le figure qualificate sono per un’azienda la miglior leva di competitività”.
Il percorso di studi – “In generale – continua il direttore Anie -, si può affermare che il fabbisogno di forza lavoro delle nostre imprese al momento non è pienamente soddisfatto dalle Università e dagli Istituti Tecnici. In particolare, per quanto concerne l’Università, le figure professionali più richieste non escono dagli Atenei in numero adeguato alle richieste delle aziende. Risulta ancora abbastanza complicato per le imprese individuare persone già adeguatamente formate, non solo perché lavorare nell’Automazione richiede delle capacità multi-disciplinari che difficilmente un giovane apprende all’Università, ma anche perché nei giovani, sia diplomati che laureati, le aziende riscontrano purtroppo delle carenze nelle competenze tecnico-scientifiche e di conoscenza del mondo del lavoro, come lavorare in team, avere flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze aziendali”.
Per fare un esempio concreto: nella meccatronica è importante avere competenze di elettronica, bisogna poi avere anche comprensione di temi legati alla meccanica e sono infine indispensabili le conoscenze informatiche, necessarie a rendere coerente il sapere complessivo.
Il progetto ‘Comitato Education – Per questo nel 2012 per espressa volontà del Presidente Anie è nato il Comitato Education, a cui hanno aderito numerose aziende, che si propone di affrontare alcuni temi cruciali legati alla formazione in primis il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro. Il Comitato sta lavorando a proposte che mirano a superare la collaborazione occasionale, seppure utile, con questa o quella scuola o Università. Per “fare sistema” si sta valutando, in particolare, la prospettiva di dar vita a degli “ITS”, scuole di formazione tecnica superiore, con il coinvolgimento diretto delle aziende e delle associazioni, allo scopo di formare tecnici con competenze specifiche non solo teoriche ma anche pratiche. “Recentemente – spiega Maria Antonietta Portaluri – abbiamo svolto un evento al Politecnico di Milano, come Gruppo Meccatronica di Assoautomazione: gli oltre 200 studenti partecipanti hanno avuto l’occasione di vedere da vicino cosa significa realmente progettare una macchina”.
Prospettive future – “Siamo ben consapevoli del fatto che i Paesi che hanno meglio reagito alla crisi di questi anni sono proprio quelli, come la Germania, che dieci anni fa hanno investito moltissimo in formazione tecnica. Per quanto riguarda iniziative specificamente rivolte all’istruzione superiore, abbiamo partecipato, quest’anno, a un progetto di Confindustria molto interessante, che ha coinvolto un centinaio di scuole superiori: s’intitola ‘La tua idea d’impresa’, ed è un bando che punta a far comprendere, ai ragazzi, il valore del fare impresa. Quest’anno era previsto anche un premio all’innovazione attribuito a quelle idee d’impresa, realizzate dagli istituti tecnici in gara, che si sono contraddistinte per originalità e innovazione, con una particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale”.
A settembre, infine, Anie darà vita anche a un’iniziativa di sistema Assolombarda – Anie dedicata a sensibilizzare i giovani verso le professioni legate al “percorso dell’energia”, con lo scopo di valorizzare all’interno degli Atenei indirizzi di studio con concrete prospettive di lavoro (ingegneria elettrica ed elettronica). “Replicheremo poi tale esperienza in altre regioni italiane”, ammette Maria Antonietta Portaluri.
Per saperne di più – www.anie.it