“Stiamo ricevendo telefonate e segnalazioni da numerosi dipendenti, ma anche da cittadini completamente abbandonati dalle istituzioni che ricevono informazioni confuse e distorte”. È la denuncia del Nursind il sindacato delle professioni infermieristiche.
“Succede – dice Giuseppe Summa, segretario del sindacato a Torino – che lavoratori positivi al tampone ricevono indicazioni scritte di recarsi presso gli ospedali a ritirare la terapia da assumere al proprio domicilio, contravvenendo alle disposizioni nazionali. Medici curanti che dicono di non poter prescrivere la terapia perché non abilitati. O ancora colleghi a casa con sintomi che aspettano da più di 20 giorni di fare il tampone”.
“Ci sono medici competenti che dicono di chiamare il Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica -prosegue Summa- Lo stesso Sisp dice di rivolgersi al medico di famiglia. Insomma uno scaricabarile dopo l’altro. Abbiamo colleghi positivi ai quali non viene aperto l’infortunio perché nessuno sa chi e cosa deve fare. Nel frattempo diversi colleghi si stanno ammalando nei reparti non Covid perché non avendo dispositivi di protezioni adeguati, vengono a contatto con pazienti che inizialmente erano negativi, ma dopo 48 ore risultano positivi”.
Il sindacato nei giorni scorsi aveva già sottolineato la carenza di personale infermieristico esortando gli enti preposti ad “attuare tutti gli interventi previsti dalle linee guida internazionali per prevenire e limitare il diffondersi del virus tra gli operatori sanitari”.