Nel 2012 ho fondato yourCFO diventata successivamente YOURgroup, la società che ha introdotto in Italia il modello del Fractional Executive: una modalità di supporto operativo proposta da manager professionisti di alta competenza in modalità part time, con più di una azienda cliente e con un impegno in media da 1/3 giorni alla settimana.
L’uomo è nato per il networking. Se devo dire che cosa rappresenta per me il networking posso affermare che oggi coincide con la mia vita professionale avendolo in qualche modo “istituzionalizzato” come attività professionale. YOURgroup, infatti, è una organizzazione basata su una rete di professionisti – al momento quasi 200 – costruita attraverso il networking fisico e digitale (in particolar modo tramite LinkedIn) e che vive di scambi, di relazioni e di opportunità. Al di là dell’aspetto professionale, il networking è una fonte straordinaria di gratificazione umana, di conoscenza, di formazione e di benessere tanto che mi sono assolutamente convinto che l’uomo sia nato per il networking.
Alle scuole elementari, la maestra ci diceva che “l’uomo è un’animale sociale” per indicare come la relazione sia ciò che lo connota e lo distingue dagli altri esseri viventi. Nell’antica Grecia l’importanza dell’agorà era considerata vitale per il benessere della polis. Lo stesso si può dire della basilica romana. Incontrandosi in luoghi “sociali”, che andavano dal Foro ai bagni pubblici, gli antichi romani tessevano relazioni e rapporti, discutevano di affari, di matrimoni tra famiglie benestanti, di commerci verso le colonie o di politica. Questa la nostra storia.
Ma la domanda è: “networker” si nasce o si diventa? Io posso dire di esserlo diventato, inizialmente per necessità, anche perché avendo un carattere abbastanza schivo, tendo a non essere particolarmente invadente e, malgrado non sembri, sono molto timido. Tuttavia, mi sono accorto del grandissimo valore del networking nella vita professionale e con un po’ di sforzo, ho cominciato a dedicarmi alle relazioni; in seguito vedendo che la cosa funzionava, dava soddisfazione agli altri e dava soddisfazione anche a me ho proseguito: potenza del rinforzo psicologico! Una caratteristica temperamentale che mi ha facilitato in questo compito è che mi piacciono veramente gli altri e istintivamente tendo a vedere sempre il lato positivo delle persone con cui mi relaziono. Sona ottimista e insieme alla generosità sono ingredienti fondamentali per diventare un networker di successo.
“I sette segreti del networker”. I miei consigli per chi vuole fare networking ripresi in un post LinkedIn che ebbe un grande successo e che chiamai “i sette segreti del networker” sono: anzitutto, fai networking con l’obiettivo di aiutare gli altri: la regola fondamentale è la generosità. Fai networking soprattutto quando non ti serve e sii sincero nell’approccio: per fare networking devono piacerti sinceramente gli altri. È fondamentale, poi, non fare networking solo per te stesso ma anche per i tuoi contatti: mettere in contatto persone con cose in comune è la forma più potente di networking. Ascolta sempre tutti, non fare selezione preconcetta: l’opportunità non sai mai dove si può nascondere. Cerca di frequentare persone migliori di te e, come dicono a Napoli, “fance’e spese”: se puoi paga sempre tu il pranzo o il caffè. Infine, il mio ultimo consiglio è quello di non fare networking aspettandoti risultati immediati: il networking è un processo di lungo periodo. In definitiva, ormai nessuno può più fare a meno di una sana attività di networking, siamo nell’era della rete dopo tutto! Quello che posso suggerire a tutti, quindi, è di armarsi dei 7 segreti e del bel libro di Marco Vigini e di provarci. Magari poi vi piacerà come a me!