Per lavorare sul web contano di più le competenze o le attitudini?” Questa la provocazione lanciata da Giulio Xhaët, esperto di comunicazione e nuovi media, autore del libro “Le Nuove Professioni del Web” uscito lo scorso 16 luglio per la casa editrice Hoepli, nella collana “Web&Marketing 2.0” a cura di Luca Conti.
Quali sono gli strumenti e le strategie per districarsi tra fonti e notizie nell’overload di informazioni del web 2.0? Risponde a queste domande il ruolo del Content Curator. In che modo promuovere il proprio prodotto dentro e fuori la rete? È il compito dell’ All-Line Advertiser. Come interpretare i comportamenti e le parole degli utenti sul web? Lo specialista in questo è l’e-Reputation Manager. Chi è il creatore di contenuti di nuova generazione? Si chiama Transmedia Web Editor.
Sono i protagonisti della rete di relazione, dai curriculum vitae e bagagli culturali eclettici e diversificati. Non solo smanettoni dunque: Dal codice informatico il web è infatti passato al codice umanistico. Transmedia Web Editor, Content Curator, Community Manager, Digital Pr, All-Line Advertiser, Web Analyst, e-Reputation Manager, Search Engine Optimizer (SEO). Queste figure si stanno ritagliando un posto in prim’ordine nel panorama delle opportunità di lavoro, anche in Italia.
La domanda infatti, seppur lentamente, sta costantemente crescendo: secondo il rapporto pubblicato da crescitadigitale.it, internet, decisamente in controtendenza rispetto agli altri settori, ha già creato nel nostro Paese oltre 700.000 nuovi posti di lavoro negli ultimi 15 anni. Si stima che nel 2010 Internet abbia contribuito al 2% del PIL italiano, circa 30 miliardi di euro.
Da una ricerca condotta dal McKinsey Global Institute nel maggio 2011, emerge tuttavia che, se confrontata con altri paesi europei come la Svezia e il Regno Unito, dove il contributo di Internet al PIL supera il 5%, o anche con la Francia dove è pari al 3%, l’economia digitale italiana presenta ancora ampi margini di crescita. E non potrebbe essere diversamente visto che, complice l’uso massivo dei social media e la diffusione sempre maggiore dei dispositivi mobili, tutte le forme di business si stanno trasferendo verso il digitale.
Il pieno sfruttamento del potenziale di Internet potrebbe alimentare anche in Italia la crescita economica, offrendo un apporto apprezzabile al PIL nazionale anche nell’immediato futuro, permettendogli di raggiungere e superare il 3% già nel 2015.
200 mila nuovi occupati digitali – Interessante, a questo proposito, il rapporto Crescita Digitale svolto da Italia Futura in collaborazione con Google Italia e rintracciabile su www.crescitadigitale.it, che riesce a rispondere a una domanda specifica: quanti posti di lavoro, in particolare giovanile, si potrebbero creare con una maggiore e migliore diffusione di Internet?
La risposta è centinaia di migliaia: i risultati ottenuti mostrano che in un ipotetico paese medio l’aumento della diffusione del 10% di Internet comporta un aumento dell’occupazione complessiva di 0,44 punti percentuali e un aumento dell’occupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) di 1,47 punti percentuali. Se l’Italia nel 2010 fosse stata in grado di arrivare alla stessa diffusione Internet della Francia, godremmo ora di circa 200mila occupati in più nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, di cui 100mila nella fascia di età 15-24.
“On-line o Off-line? Oggi siamo All-Line” – Seguendo il concetto di integrazione dentro e fuori la rete, “Le Nuove Professioni del Web” si completa con la sua controparte digitale: al termine di ogni capitolo sono presenti collegamenti a guide pratiche, analisi di strumenti, casi di studio specifici e box tematici. Materiale interamente e gratuitamente scaricabile sul portale ufficiale www.professionidelweb.it, una community per tutti i surfisti 2.0 in cerca di sfide e opportunità. Sia che arriviate al portale dal libro o a quest’ultimo dal portale, godrete dell’opera completa muovendovi “All-line”.
Chi è l’autore – Giulio Xhaët, founder Le Nuove Professioni del Web e www.appluego.com. Docente e coordinatore presso la Business School del Sole 24 Ore e speaker per scuole di alta formazione e manifestazioni in tutta la Penisola. È co-ideatore del progetto Learning by playing Social Surfer e Head of digital per La Settimana della Comunicazione, a partire dall’edizione 2012. Musicista e compositore a tempo “ritrovato”.
Quali sono le nuove professioni del web? Sono lavori per “smanettoni” o accessibili a tutti?
La risposta a queste domande, e a tante altre, è nel bel libro di Giulio Xhaët, esperto di new media: “Le nuove professioni del Web”.