In uno scenario complicato e pieno di ansie e paure per tutti, fa davvero male vedere personalità pubbliche che strumentalizzano ogni difficoltà per continuare ad acquisire consenso. E’ il caso della sindaca di Roma che invece di pensare a dotare la Capitale di una cabina di regia e di strumenti utili a fronteggiare, grazie a scelte condivise, gli enormi problemi derivanti dal Covid 19, va a criticare le decisioni scaturite da una concertazione promossa dalla Regione Lazio e che ha visto associazioni datoriali e parti sociali (nonostante le differenti posizioni in materia di orari commerciali e di aperture domenicali in questa fase) condividere l’opportunità di un intervento circa gli orari di apertura dei negozi sul nostro territorio. Non è tempo di fare polemiche. Ora, dobbiamo lavorare tutti insieme per la vita”. Così, in una nota, Cgil e Filcams di Roma e del Lazio, Cisl e Fisascat di Roma e del Lazio e la Uil e la Uiltucs di Roma e del Lazio.
Sono giorni pieni di paure e c’è chi ha il delicato ruolo di occuparsi di ‘pubblica utilità’ – continuano -. Gli operatori dei supermercati garantiscono a tutti noi un isolamento sociale, generi di prima necessità e una qualità della vita accettabile. Lavorano più di prima e in condizioni peggiori di prima. Noi restiamo a casa e possiamo farlo abbastanza tranquillamente, anche perché loro vanno a lavorare per noi. Dopo il lavoro vivono isolati nelle loro stesse case per paura di contagiare i familiari. La chiusura anticipata dei negozi, definita dalla Regione Lazio – sottolineano i sindacalisti – è stata una scelta difficile e coraggiosa. È stata un’assunzione di responsabilità per tutelare la salute di tutti, garantire la tenuta del servizio evitando che l’aumento della paura determini reazioni individuali da parte dei lavoratori (fatto che metterebbe in crisi l’attività stessa) e permettere la sanificazione dei locali. Inoltre, la sindaca dovrebbe sapere bene che la chiusura anticipata è anche legata alla riduzione degli orari del trasporto pubblico locale e che le persone che lavorano nei supermercati nella maggior parte dei casi non sono automuniti, quindi non sanno come rientrare nelle proprie abitazioni una volta finito il loro turno di lavoro.
Chiediamo tutti insieme, e a gran voce, che vengano modificate le assurde promozioni commerciali che in questi giorni si moltiplicano con l’unico obiettivo di difendere il fatturato di alcuni e non la sicurezza dei cittadini. Sarebbe difficile spiegare altrimenti le lunghe code che vengono raccontate dai giornali, riferite ad aree del paese in cui gli orari sono rimasti invariati. I supermercati – concludono i sindacati – in questa fase devono lavorare per l’interesse collettivo, garantire la spesa agli italiani e la sicurezza dei propri dipendenti. Lavoriamo tutti insieme per la vita.