Dopo la firma dell’accordo sulla sicurezza del personale che opera nei servizi essenziali, le imprese “si sono subito attivate per mettere in pratica tutte le procedure, ma permangono problematiche su cui chiediamo un rapido intervento del Governo, firmatario anch’esso dell’accordo”. Lo sottolinea Donatella Prampolini, presidente di Fida Confcommercio.
“Nei punti vendita aperti al pubblico, in primis del settore alimentare – spiega in una nota – occorre garantire la fornitura costante di mascherine a chi opera per ragioni di impossibilità logistiche a meno di un metro dai clienti, inoltre è necessario effettuare i tamponi sul personale che deve rientrare da periodi di malattia causati da sintomatologia di tipo respiratorio. Senza questo tipo di riscontro i datori di lavoro non possono assumersi la responsabilità di farli rientrare”.
In sicurezza i posti di lavoro. “Su questo – conclude – chiediamo di fare chiarezza e di dare priorità al nostro personale. Non è possibile che solo in alcune regioni, come il Veneto, questo protocollo venga adottato ed in altre Regioni, invece, tutto sia rimandato alla valutazione dei medici di base, senza test di laboratorio, rischiando di inficiare tutti gli sforzi fatti fino ad ora per mettere in sicurezza i posti di lavoro dei nostri soci e dei loro collaboratori”.