Alcuni numeri. Sono in continua crescita i numeri dell’epidemia di coronavirus in Italia, con oltre 26 mila casi accertati (2.989 in più rispetto a lunedì) e il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, è oltre 30 mila; i decessi vanno verso le 3 mila unità, confermando l’incremento del 10% che si osserva da giorni. Questi dati si prevedono essere in aumento nei prossimi giorni soprattutto dopo la scellerata decisione di studenti, lavoratori, fuori sede che dopo il decreto di Giuseppe Conte hanno attuato la loro “geniale fuga” da Milano e più in generale Lombardia, decidendo di diventare untori d’Italia.
Le parole del fisico. Per quanto riguarda i numeri, è intervenuto il fisico italiano Giorgio Sestili, responsabile della pagina Facebook dedicata all’analisi dei dati epidemiologici sul covid-19. Queste le sue parole: “I numeri di una giornata non hanno rilevanza statistica e si inseriscono bene nella tendenza osservata in questi giorni. Non sono numeri né buoni né negativi, ma sul dato nazionale siamo certi che non sia più crescita esponenziale. Finora è stata la Lombardia a trainare il dato nazionale, ma adesso lo sta rallentando in quanto la crescita, sebbene ci sia ancora, è più lenta. Nei prossimi giorni sarà importante vedere il dato relativo al Centro-Sud, dove si osserva una crescita veloce ed esponenziale, ma dove non si vedono ancora gli effetti delle misure restrittive. C’è un’incertezza molto ampia riguardo all’arrivo del picco. Quello che possiamo dire è che alcune analisi parlano di un picco che potrebbe aggirarsi fra il 25 marzo e il 15 aprile”.
Raccomandazioni. Secondo questi le parole di Sestili dunque, il contagio da coronavirus a breve arriverà in maniera ancora più importante nel centro-sud, come prevedibile. Dunque è bene ricordare le norme da prendere in considerazione: lavarsi spesso le mani, uscire solo se indispensabile (ci sono molti dibattiti su questo termine) ricordando che è indispensabile mangiare, mentre è meno indispensabile allenarsi all’aria aperta (si può fare benissimo dentro casa). Ci vorrà ancora un po’ di tempo, la battaglia è dura, ma con l’unione di tutto noi italiani, ce la faremo.