Il Fondo monetario internazionale ha tagliato di quasi un punto percentuale le previsioni di crescita sull’Italia sul 2020, indicando una recessione dello 0,6% a causa della pandemia da coronavirus. A causa degli sviluppi legati al coronavirus – si legge nelle informazioni supplementari allo staff report del Fmi nell’ambito della consultazione Article IV – è chiaro che la crescita sarà più bassa, anche se per un certo tempo l’entità del calo sarà altamente incerta. La diffusione del Covid-19 rappresenta una grande sfida economica.
La previsione di crescita, secondo il Fondo, è stata rivista a -0,6% ma dato l’aumento delle misure di lockdown e la diffusione dell’epidemia in Europa c’è un altro rischio di un dato notevolmente più debole. La crescita sul medio termine è vista intorno allo 0,7%, ma anche questo dato è soggetto a incertezza in base alla durata e all’entità della crisi. Le previsioni del Fondo monetario indicano una crescita allo 0,8% sia nel 2021 che nel 2022.
I conti pubblici. Da una parte – evidenzia il Fondo monetario internazionale – il dato delle entrate migliore del previsto nel 2019 potrebbe migliorare la proiezione sul 2020; dall’altra, le misure di supporto del Governo e la debolezza dell’economia porterebbero a un peggioramento dei conti. Nel complesso, viene previsto un deficit/Pil al 2,6% nel 2020; se l’impatto del virus dovesse essere prolungato e la crescita dovesse essere notevolmente minore, il deficit potrebbe essere più alto. Nel medio termine il deficit migliora leggermente, coerentemente con i piani precedentemente annunciati dal Governo.
L’incertezza è molto alta e ci sono rischi al ribasso – rileva il Fmi -. Il debito pubblico è visto al 137% del Pil nel 2020, al 136,9% nel 2021 e al 136,2% nel 2022. Per quanto riguarda il deficit/Pil, dopo il 2,6% di quest’anno il dato è visto in calo al 2,4% nel 2021 e al 2,3% nel 2022. L’epidemia di coronavirus – precisa il Fmi – ha creato un’emergenza sanitaria ed economica che deve essere affrontata con urgenza e amplifica l’incertezza e i rischi al ribasso.
Una volta che la crisi sanitaria sarà superata – conclude il Fmi – occorre applicare un pacchetto globale di misure per rilanciare la crescita potenziale e potenziare la resilienza. Questo potrebbe comprendere riforme strutturali per aumentare la produttività e gli investimenti, un consolidamento fiscale di medio termine credibile per porre il debito pubblico su una traiettoria discendente e misure per sostenere il settore finanziario.